RASSEGNA STAMPA




tutti gli articoli  dei giornali dall' 1 marzo 2013 ad oggi relativi al "buco"   



LA CITTA' ED IL SUO TERRITORIO
    Data
01/07/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
10
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Palazzo del Cinema due locali aperti a tutti i cittadini
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MUNICIPALITÀ Palazzo del Cinema due locali aperti a tutti i cittadini La Municipalità di Lido e Pelle-strina mette a disposizione dei cittadini, anche organizzati in gruppi e associazioni, due locali dell'ala Dreyer al Palazzo del Cinema (2 - 3 piano) per confrontarsi tra loro ed elaborare proposte o suggerimenti rispetto al recupero dell'area. Le proposte dovranno poi essere presentate successivamente al gruppo di lavoro istituito dal Comune, e che sarà attivo nella sede della Municipalità in via Sandro Gallo 32/a. I locali dell'ala Dreyer rimarranno aperti nel mese di luglio tutti i giorni feriali nelle fasce orarie 8-13 e 13.30-21. Un modo per poter dare il proprio contributo di idee al recupero dell'area.




LA CITTA' ED IL SUO TERRITORIO
    Data
30/06/2013      Testata
Corriere del Veneto Edizione di Venezia e Mestre     Pagina
13
Stato
PUBBLICATO     Titolo
«Rivogliamo il verde e il forte»
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Lorenzini Elisa
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Lido Ieri incontro e passeggiata con i cittadini nella zona del Palacinema «Rivogliamo il verde e il forte» VENEZIA — Chiedono un uso continuativo 365 giorni l'anno. Di ristabilire il verde e gli alberi distrutti, riportare alla luce il Forte delle Quattro Fontane, avere i documenti sulla bonifica dall'amianto. Infine domandano che la Biennale si sieda al tavolo per avviare una progettazione davvero condivisa. E il volere dei cittadini emerso nell'incontro di ieri al Lido per fare il punto del percorso partecipativo per la progettazione e la riqualificazione dell'area del palazzo del Cinema. Dopo l'incontro è stata fatta la passeggiata di quartiere. I tempi sono stretti per avere nero su bianco un progetto da presentare alla Mostra del Cinema, come vuole il sindaco Giorgio Orsoni. «Ci dispiace per la velocità del calendario, che è senz'altro una nota negativa», dicono Tappe forzate II sindaco vuole chiudere la raccolta di idee entro il 2 agosto, per avere un progetto per la Mostra gli educatori di Etam, il servizio di inclusione sociale del Comune. Così si anticipa sulla tabella di marcia: i laboratori di sintesi delle idee raccolte tramite lo sportello aperto alla Municipalità del Lido iniziano giovedì prossimo e ci saranno tre appuntamenti. Il primo per capire quali sono le funzioni desiderate, il secondo per tradurle in prestazioni, il terzo per trasformare il tutto in caratteristiche spaziali. Si prevede di chiudere questa fase il 2 agosto e riprendere il progetto definitivo a settembre per gli approfondimenti. Al tavolo tecnico siedono una decina di architetti e ingegneri, cittadini lidensi: sul piatto ci sono sette proposte, ma da accorpare in tre o quattro progetti. Poi saranno i cittadini a scegliere. Ferma restando la richiesta della Biennale di 2 mila metri quadri per il Mercato del Cinema, i progetti parlano di aree verdi e edifici poco impattanti. L'incognita resta il buco. «Chiediamo la caratterizzazione dell'area inquinata», dice Cristiano Gasparetto di Italia Nostra. Elisa Lorenzini



LA CITTA' ED IL SUO TERRITORIO
    Data
25/06/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
8
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Biennale, il piano "antibuco"
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Mayer Lorenzo
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LIDO La Fondazione ha presentato le proposte per il lungomare Biennale, il p 10.110 I'0.111,1bUCOl' Due nuove sale e 2mila metri quadri per il mercato del cinema Lorenzo Mayer . LIDO Due nuove sale cinematografiche all'interno dell'ex Casinò, ed uno spazio di circa duemila metri quadri a disposizione del mercato del cinema, al posto del «buco» in lungomare Mar-coni. Queste alcune delle più importanti richieste della Biennale per l'area della Mostra del cinema al Lido. La fondazione, presieduta da Paolo Baratta, ha voluto dare così il proprio contributo al percorso partecipato in corso al Lido. Le proposte sono state riassunte in un documento di due pagine che poi è stato messo on line dal Comune di Venezia e si può consultare nel sito internet www.illidoinptimopiano.it. Alcune richieste erano già note, altre in fase di discussione, è la prima volta però che tutto questo materiale viene messo, su indicazione dell'assessore All'ex Casinò nuovi ascensori e un nuovo spazio per 500 posti IL BUCO DELLA VERGOGNA II cantiere abbandonato dove doveva sorgere il nuovo palacinema all'urbanistica Andrea Ferrazzi, in rete ed è perciò facilmente reperibile dalla cittadinanza che può essere messa a conoscenza di quanto avviene nel territorio. Nel vecchio Palazzo, dopo il restauro della sala Grande, si punta alla riqualificazione della terrazza panoramica. Per quanto riguarda la sala «Darsena» (ex Palagalileo) la Biennale propone un aumento dei posti a sedere in platea da 1290 a 1450, inoltre la creazione di una nuova sala «Darsena 2», con nuovo foyer e realizzazione di un passaggio diretto di collegamento con il vecchio Palazzo del cinema. All'ex Casinò, invece, oltre all'inserimento di nuovi ascensori viene ipotizzata una nuova sala di proiezione da 500 posti, irrealizzabile senza un intervento esterno che aumenti gli accessi ai piani.l'aumento della fruibilità della sala Perla e la creazione di una sala cinematografica ulteriore con altri 150 posti. Nel nuovo edificio che dovrebbe nascere verrebbe ospitato il Mercato del cinema per competere con Toronto e con i maggiori festival del cinema mondiali. L'associazione «Venezia Libera», però, ha espresso contrarietà sostenendo che l'ex Casinò è un edificio vincolato che non deve essere intaccato. riproduzione riservata PALA INEMA Per il vecchio Palazzo si ipotizza di restaurare la terrazza panoramica


21/06/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
6
Stato
PUBBLICATO     Titolo
La progettazione del Lido passa anche dai cittadini
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INCONTRO ALL'EX CASINÒ La progettazione del Lido passa anche dai cittadini Un percorso di progettazione partecipata al Lido di Venezia: questo l'oggetto della riunione pubblica che si è svolta nella sede lidense del Casinò, cui hanno partecipato gli assessori comunali all'Urbanistica, Andrea Ferrazzi, ai Lavori Pubblici, Alessandro Maggioni, e il vicepresidente della Municipalità, Andrea Bodi. L'incontro avvia di fatto la strada che condurrà, entro agosto di quest'anno, alle idee progettuali che porteranno alle linee guida del piano di recupero dell'area del Palazzo del Cinema. I risultati saranno esposti, durante la Mostra del Cinema, nell'area dell'assito di cantiere; il passo successivo sarà la realizzazione dello stesso progetto, da portare a termine appena saranno disponibili le risorse e, comunque, nel più breve tempo possibile. "II Lido in primo piano", questo il titolo del progetto voluto dal Comune di Venezia e dalla Municipalità di Lido Pellegrina, darà ascolto agli abitanti dell'isola, per realizzare assieme una condivisione di intenti sulle azioni da portare avanti per riqualificare l'area: rendering, master plan, elaborazioni progettuali. Il processo partecipativo avrà come oggetto la destinazione e l'assetto degli spazi aperti nell'ambito del piano di recupero dell'area. «Diamo il via ad una fattiva collaborazione tra l'assessorato all'Urbanistica e quello ai Lavori pubblici - hanno dichiarato i rispettivi assessori - nell'ottica, da sempre portata avanti da questa Amministrazione, di porre la massima attenzione alla voce dei cittadini». Le fasi saranno serrate: oggi la prima riunione; il 29 giugno la presentazione dello stato di fatto anche con una passeggiata di quartiere; a luglio due laboratori; entro i primi giorni di agosto l'incontro pubblico conclusivo con la presentazione dei risultati. «Obiettivo di questa amministrazione - ricordano gli assessori - è quello di risolvere il problema dell'area del Palazzo del Cinema nel modo più condiviso possibile, tenendo comunque conto dei vincoli e delle risorse, e considerando innanzitutto che siamo in un'area chepresenta opere già iniziate». «E indubbiamente una sfida - concludono Ferrazzi e Maggioni - sia per la cittadinanza che per il Comune di Venezia: siamo però certi che, al di là delle normali difficoltà insite in un progetto complesso come questo, sapremo trovare la migliore soluzione possibile per questo indubbio problema che interessa una delle parti più belle del nostro territorio comunale».


21/06/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
17
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Il mercato del film nel nuovo palazzo che coprirà il "buco"
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il mercato del film nel nuovo palazzo che coprirà il "buco" Incontro pubblico al Lido per avviare il nuovo progetto Funzioni e scelte prima della Mostra, anche con i cittadini LIDO L'autocritica per gli errori commessi durante la gestione cotnmissariale della partita del Palazzo del Cinema, ma anche la volontà da parte del Comune di riprendere in mano direttamente il riassetto dell'area della Mostra, realizzando - con la collaborazione dei cittadini -anche il nuovo palazzetto da 2500 posti che prenderà il posto del «buco* residuo per servire per il mercato del film annesso al Festival, ma anche per altre funzioni. È stato questo il senso e il clima - estremamente civile - con cui si è svolto ieri al Lido il confronto con la cittadinanza voluto dal Comune proprio per arrivare a un progetto partecipato della nuova struttura, in base al percorso già individuato e che dovrebbe portare in tempo per l'inaugurazione della prossima Mostra del Cinema a presentarlo pubblicamente. Dal nuovo palazzo non si scappa - hanno ribadito anche gli assessori all'Urbanistica Andrea Ferrazzi e ai Lavori Pubblici Alessandro Maggioni che hanno condotto l'incontro - anche perché lo prevede l'accordo transattivo raggiunto con la Sacaim, l'impresa costruttrice, che ha chiuso il contenzioso del «vecchio* nuovo Palazzo del Cinema mai realizzato. Sul come però la partita è aperta e i129 giugno è prevista una passeggiata con gli assessori e la cittadinanza sui luoghi della ricostruzione, il 13 e il 17luglio due laboratori con i cittadini per l'elaborazione del progetto partecipato e il2 agosto la presentazione della sintesi finale. Clima costruttivo, senza nacondersi i problemi, come ha fatto Salvatore Lihard per il Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido ricordando la situazione desolante dei progetti che riguardano l'isola -che anche i due assessori ieri non hanno nascosto - o lo storico Carlo Montanaro insistendo un un uso più intenso, anche laboratoriale e museale dell'ex Casinò, oggi sottoutilizzato. Il professor Giancarlo Carnevale per l'Iuav ha evidenziato il fatto positivo che si cominci finalmente a progettare insieme, così come il vicepresidente della Municipalità del Lido Andrea Bodi. I grandi assenti al momento, nel dibattito, sono i fondi - circa 30 milioni di euro - per realizzare il nuovo palazzetto, ma anche su questo il Comune dovrà dare risposte.

20/06/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
9
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Lido. Si parla di recupero all'ex Casinò
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Lido. Si parla di recupero all'ex Casinò (L.M.) Assemblea pubblica oggi pomeriggio alle 17.30, nella sala delle feste dell'ex Casinò per dare avvio al processo partecipati-vo «Il Lido in primo piano», perla definizione dei contenuti del Piano di recupero dell'area del Palazzo del Cinema e del Casinò al Lido voluto dal Comune e dalla municipalità. Interverranno gli assessori comunali all'urbanistica e gestione partecipata del territorio, Andrea Ferrazzi, e ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni, il vicepresidente della Municipalità di Lido Pellestrina, Andrea Bodi, e il dirigente comunale del Settore Urbanistica, Vincenzo de Nitto. Il percorso proseguirà fino ad agosto


19/06/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
18
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Palacinema un incontro sul recupero
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DOMANI AL LIDO Palacinema un incontro sul recupero  LIDO Si terrà domani, alle 17.30, nella sala delle Feste del Palazzo del Casinò del Lido l'incontro pubblico dal titolo "Il Lido in primo piano", processo partecipato promosso dal Comune di Venezia e dalla Municipalità di Lido Pellestrina per definire, con la condivisione di associazioni e cittadini, il Piano di recupero dell'area del Palazzo del Cinema. All'incontro prenderanno parte gli assessori comunali all'Urbanistica e Gestione partecipata del territorio, Andrea Ferrazzi, e ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni, il vicepresidente della Municipalità di Lido Pellestrina, Andrea Bo-di, e il dirigente comunale del Settore Urbanistica, Vincenzo de Nitto. «Si tratta», spiega l'assessore Ferrazzi, «di una tappa importante di questo percorso che l'Amministrazio-ne comunale vuole compiere con il sostegno, le osservazioni, le idee di tutti coloro che vivono al Lido: un lavoro partecipato per conoscere le reali esigenze, e le attese, del territorio, che servirà per elaborare un piano di recupero che dia finalmente una soluzione adeguata a questa vicenda». (ma.to.)


17/06/2013      Testata
Gazzettino     Pagina
2
Stato
PUBBLICATO     Titolo
II ministro Bray: cinema, nuovi fondi e ora stabilizzare il tax credit
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II ministro Bray: cinema, nuovi fondi e ora stabilizzare il tax credit ROMA - «Avevo promesso che non ci sarebbero stati tagli alla cultura. Con il decreto di sabato sera il governo è andato oltre con provvedimenti concreti a sostegno della cultura italiana». Lo dice il ministro dei Beni culturali e del Turismo Massimo Bray (foto), che commenta soddisfatto 1'ok arrivato a tre importanti misure per il settore, con l'attesissimo rinnovo delle agevolazioni fiscali a favore del cinema, ma anche il reintegro di organi indispensabili del Consiglio Superiore dei Beni culturali e norme che danno la possibilità al ministro di gestire i fondi interni al Mibac per garantire la copertura delle emergenze. Il tax credit per il cinema, spiega in particolare Bray, «è stato esteso fino al 2014-2015».


14/06/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
20
Stato
PUBBLICATO     Titolo
«Casinò poco utilizzato è una risorsa per l'isola»
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«Casinò poco utffizzato è una risorsa per l'isola» D LIDO Recuperare interamente l'ex Casinò del Lido - oggi utilizzato solo in parte, anche durante la Mostra del Cinema - per ricavare qui lo spazio per il mercato del film auspicato anche dal ministro dei Beni Culturali Massimo Bray e riutilizzando il "contenitore" anche per altre attività permanenti della Biennale, senza bisogno di costruire un nuovo palazzo al posto del «buco* attuale. È quanto si propone il propgetto elaborato dall'architetto Sandro Manoni - che al Lido ha già progettato il cinema Astra - e lo storico del cinema Carlo Montanaro che l'hanno elaborato all'interno delle proposte altermative per la ristemazione dell'area della Mostra del Cinema presentati dalle associazioni ambientaliste del Lido e ancora oggetto di confronto con il Comune. «Il Casinò - spiegano i due autori della proposta - potrebbe diventare un edificio usato in permanenza, al di là dell'attività congressuale, dalla stessa Biennale, che potrebbe portare qui laboratori e depositi dell'Asac, l'Archivio della fondazione, che ora sono al Vega GLI ARCHITETTI MANONI E MONTANARO di Marghera e realizzare qui, oltre al mercato, un museo della storia multimediale della Biennale collegato anche a quella della visione cinematografica, , oltre a ospitare realtà laboratoriali e didattiche. Le dimensioni dell'edificio sono tali, con soffitti alti anche dodici metri, che è possibile pensare a soppalchi "leggeri" per aumentarne la cubatira». La proposta di riutilizzo - con una spesa prevista di circa dieci milioni di euro - prevede, oltre alla Sala Perla (da 460 posti), una sala conferenze e convegni da 600 posti e tre sale per proiezioni multi-mediali per 700 posti, per un totale di 1760 posti utilizzabili per proiezioni. Si potrebbero inoltre ricavare oltre 4600 metri quadrati di spazi espositivi (di cui circa 1900 ricavati da soppalchi nei saloni), mentre altri 4500 medtro quadrati circa sarebbero a disposizione per gli uffici della Biennale, i laboratori legati all'Asac, oltre a salette, aule e laboratori per le attività didattiche e formative. «Perché costruire nuovi spazi - insistono Manoni e Montanaro - quando non si è ancora cominciato a sfruttare quelli del Casinò»? Un'ipotesi da valutare. (e.L) II palazzo dell'ex Casinò al lido


13/06/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
17
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Palazzo del Cinema il Coordinamento riprogetta il "buco"
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Palazzo del Cinema il Coordinamento riprogetta il "buco" ) LIDO Primi concreti passi del "percorso partecipato" coni cittadini e le associazioni, per riuscire a portare finalmente fuori dal degrado il "buco" del "mai fu" nuovo Palazzo del Cinema. Ieri, l'assessore all'Urbanistica Daniele Ferrazzi si è incontato con lo staff di 15 tecnici, ingegneri, architetti, docenti IuaV, naturisti del Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido. Scadenza del percorso, il 28 agosto, quando il sindaco Orsoni vuol presentare alla stampa internazionale un progetto di massima per coprire idealmente il buco e rilanciare. «E andata abbastanza bene», commenta all'uscita il portavoce Salvatore Lihard, «abbiamo in premessa chiesto di avere una sede adeguata dove poter far lavorare il nostro gruppo. Poi planimetrie, rilievi, mappe dei sottoservizi. Infine, di capire finalmente cosa vuole la Biennale per l'area e quale l'investimento del Comune». Su spazi e documentazione, Ferrazzi ha promesso che li fornirà a breve; sulle intenzioni della Biennale ha assicurato di volerle capire per primo; sui fondi non si è espresso, pendente ancora la vertenza con Est Capital. «L'assessore ci ha risposto che, se il progetto sarà valido, si potrà chiedere finanziamenti, anche alla comunità europea», conclude Lihard, «il nostro gruppo lavora da due anni a un progetto di riuso urbano del "buco", anche prima della parziale chiusura. La nostra idea, presentata nel marzo 2012 dal professor Carnevale, è di creare un'area urbana capace di ospitare un mercato cinematografico durante la Biennale, ma anche mercatini e attività dell'isola, caffetterie, strutture snelle, per un uso 365 giorni l'anno dell'area. Un progetto da integrare con la ristrutturazione multifunzionale del Palagalileo e del Palazzo del Casinò e il recupero dell'area verde oggi degradata. Noi partiamo dal fallimento del pubblico e del privato: è stato il Comune a fare nel 2007 l'operazione scellerata di compravendita dell'ospedale al Mare con protocollo per il nuovo Palazzo Cinema, la valorizzazione del Lido e lo sviluppo dei servizi sanitari: ,nessun obiettivo raggiunto e 40 milioni bruciati». Prossimo appuntamento del percorso partecipato il 20 giugno, con l'assemblea pubblica in Municipalità, presenti gli assessori Ferrazzi e Maggioni. (rdr.)

12/06/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
11
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Parlamentari del Pd: «Sbloccare la vicenda del Palacinema»
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LIDO Parlamentari del Pd: «Sbloccare la vicenda del Palacinema» Interrogazione al ministro della cultura per chiedere chiarimenti sulla vicenda del Palacinema. Il tutto al fine di consolidare i progetti per la Mostra del Cinema. A firmare l'interrogazione sono alcuni parlamentari del Pd (Michele Mognato, Andrea Martella, Sara Moretto, Delia Murer e Davide 'Loggia). I parlamentari chiedono al ministro Massimo Bray, che recentemente è anche venuto in città per la Biennale, «se ravvisi la necessità di agire al piu' presto, quali siano gli interventi, le risorse che intenda individuare e porre a finanziamento per confermare e consolidare su scala internazionale la Mostra d'arte cinematografica di Venezia». Nel corso della visita in città Bray aveva affermato «voglio che Venezia torni ad essere una grande Mostra del Cinema. Voglio individuare le risorse necessarie per fare questo, occorre sciogliere alcuni nodi che credo siano indispensabili per tornare a fare di Venezia una grande mostra».

12/06/2013      Testata
Corriere del Veneto Edizione di Venezia e Mestre     Pagina
10
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Il Pd a Bray: chiarisca sul «Palabuco»
      Autore
G.b.
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» I L'interrogazione I deputati veneziani dopo le dichiarazioni del ministero dei Beni culturali Il Pd a Bray: chiarisca sul «Palabuco» Incognita soldi I parlamentari chiedono come il ministro intenda finanziare il rilancio della Mostra VENEZIA - D'accordo l'interessamento che il neoministro ai Beni culturali Massimo Bray ha dimostrato per Venezia nei giorni dell'inaugurazione della Biennale. «Voglio che Venezia torni a essere una grande Mostra del Cinema. Voglio individuare le risorse per fare questo», ha detto. E ancora, occorre «sciogliere alcuni nodi che credo siano indispensabili per tornare a fare di Venezia una grande Mostra». Ora il Pd Veneto chiede lumi e vuole capire come il Ministro intende muoversi per risolvere la brutta vicenda del «Palabuco». I deputati Michele Mognato, Andrea Martella, Sara Moretto, Delia Murer e Davide Zoggia hanno firmato un'interrogazione al ministro Bray per sapere quali interventi abbia in mente, quali risorse intenda usare e finanziare per confermare e consolidare l'immagine internazionale della Mostra del Cinema. Ricordano al ministro che nel 2004 la Fondazione Biennale aveva promosso un concorso internazionale per progettare il I nuovo Palazzo del Cinema; il disegno vincitore parlava di una generale riqualificazione della zona e di un riutilizzo della struttura anche a Mostra chiusa. L'interrogazione ripercorre poi i passi che hanno portato alla nascita del «buco»: doveva sorgere un palazzo in occasione dei 15o dell'Unità d'Italia, che avrebbe ricevuto un finanziamento di 20 milioni di euro dal Ministero, io dalla Regione e 5o dal Comune. Il commissario nominato ad hoc aveva approvato il progetto definitivo, affidandolo a un'Ati (il cui capofila era Sacaim Spa). A fermare i lavori ci ha pensato l'amianto rinvenuto in grandi quantità. Sono partite le bonifiche, ma il progetto si è fermato, è scaduto l'incarico del commissario. Sono rimasti solo il «buco» e tanta rabbia. L'ultimo atto è quello del Consiglio comunale che quest'anno ha classificato l'area come zona di degrado. E.Lor.


09/06/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
9
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Palacinema, appello al ministro Bray
      Autore
Mayer Lorenzo
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Palacinema, appello al ministro Bray Lettera delle associazioni ambientaliste: «La voragine ha inghiottito molti soldi» Il Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido lancia un appello al nuovo ministro ai Beni culturali, Massimo Bray, sulla vicenda del buco del Palacinema. La lettera firmata a nome dei comitati dal portavoce, Salvatore Lihard segue le preoccupazioni espresse dallo stesso ministro in occasione della sua venuta in laguna per la Biennale d'Arte ai Giardini. Bray ha garantito anche un sostegno del Governo con fondi adeguati per riempire il buco. I comitati mettono sotto attacco la gestione commissariale e anche il ruolo assunto, per anni, dal Comune. «La sua - scrivono i comitati al ministro Bray - è una preoccupazione giustissima. Quel buco non è stato causato da un meteorite di amianto. Si tratta di una voragine che ha inrvar • ghiottito molto denaro pubblico, si è formato grazie ad un sistema amministrativo che ha voluto una grande sala di cui nessuno oggi osa ribadire la necessità, che ha voluto avviarne i lavori senza che la provvista finanziaria fosse disponibile, che ne ha affidato la gestione ad una struttura commissariale di protezione civile (non in ragione di una emergenza, ma solo di una ricorrenza)». Il movimento «Un altro Lido è possibile» ribadisce le proprie posizioni. «Apprezziamo - si legge - che si dica ora quello che sosteniamo da tempo. Innanzitutto, la necessità di utilizzare tutte le volumetrie esistenti per ricavarne gli spazi necessari per una moderna mostra del cinema e per garantirne utilizzi appropriati in tutto l'arco dell'anno. Pensiamo dunque che debbano esser ben valutate tutte le risorse e le possibilità, a partire dal Palazzo del Casinò e considerando anche, ad esempio, gli edifici della vicinissima Isola del Lazzaretto Vecchio, proprietà demaniale restaurata da qualche anno e priva di destinazione d'uso». Lorenzo Mayer

08/06/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
9
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Palacinema, progettazione partecipata
      Autore
...
 21/65       
LIDO L'assessore Andrea Ferrazzi presenta tempi e tappe per il nuovo corso Palacinema, progettazione partecipata La sistemazione definitiva dell'area del palazzo del Cinema sarà la prima operazione di un processo interamente partecipato tra l'amministrazione comunale e la popolazione. È anche questo il senso del nuovo referato che il sindaco ha affidato ad Andrea Ferrazzi, la gestione partecipata del territorio. Ieri Ferrazzi con il direttore Oscar Girotto e il coordinatore del procedimento, Vincenzo De Nitto, ha voluto presentare i passi che porteranno di qui alla una di agosto alla presentazione del progetto urbanistico per l'area. Un progetto di cui la gente saprà già tutto perché avrà contribuito a redigerlo. Dopo l'apertura di un ufficio al Lido per la raccolta di informazioni, pareri e osservazioni (ogni martedì e giovedì dalle 15 alle 18), e l'incontro di mercoledì prossimo con le associazioni, il primo passo sarà un'assemblea pubblica che si svolgerà giovedì 20 cui prenderanno parte Ferrazzi e l'assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni. Poi una "passeggiata di quartiere" tra amministratori, tecnici e cittadini per discutere insieme sul posto a proposito delle scelte da fare e poi due laboratori progettuali, nei quali si arriverà alla fase operativa, dove si definiranno gli scenari e i contenuti del piano che si concluderà alla fine di luglio, inizio di agosto. Il 27 agosto, sarà proprio quel piano, che tutti avranno contribuito a realizzare, la base del progetto architettonico da realizzarsi entro la Mostra del cinema 2014. «Il Comune intende essere soggetto di pianificazione di tutto il suo territorio - ha detto Ferrazzi riferendosi alla triste esperienza commissariale con lo Stato - qui dovranno essere create le strutture per favorire una crescita ulteriore della Mostra ma che dovranno essere utilizzate anche nel resto dell'anno per la congressistica. Il progetto che ne scaturirà - ha concluso - comporterà anche la valorizzazione di ciò che resta del "buco" e dei giardini». (ha collaborato Lorenzo Mayer)


08/06/2013      Testata
Corriere del Veneto Edizione di Venezia e Mestre     Pagina
11
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Palacinema cittadini al lavoro sul futuro
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Al Lido Palacinema cittadini al lavoro sul futuro VENEZIA - Una passeggiata di quartiere al «buco» e ai palazzi della Mostra del cinema, due laboratori per i progetti, un «Urban centre» aperto ogni martedì e giovedì e incontri pubblici. L'Agenda 21 del Lido è ufficialmente al lavoro, tutti i cittadini che vogliono parteciparvi hanno tempo fino a fine luglio per contribuire alla costruzione dei progetti per dare all'area dell'ex Casinò un nuovo volto. «La situazione del Lido è nota a tutti, c'è stato un grande lavoro di progettazione che avrebbe dovuto rivoluzionare l'isola ma così non è stato - spiega il neoassessore all'Urbanistica Andrea Ferrazzi - il Comune non ha avuto molta voce in capitolo negli anni di commissariamento e ora deve partire il rilancio dell'isola». Vanno trovate soluzioni per il «buco» a partire dalle proposte che dal basso possono formulare i residenti. In parallelo, l'amministrazione si sta confrontando con la Fondazione Biennale e anche con Roma. La recente visita del ministro ai Beni culturali Massimo Bray ha dato nuove speranze, Bray infatti vuole trovare fondi per sostenere la Mostra del cinema nel suo percorso di rinnovamento. «Bisogna lavorare per il Festival e spingere sui convegni per averli dodici mesi l'anno», dice Ferrazzi. L'Agenda 21 del Lido ha anche un altro obiettivo, riportare la gestione dello sviluppo e del restyling dell'isola alla «normalità». La presenza del commissario Vincenzo Spaziante ha infatti estromesso la città dalle decisioni e dagli interventi e per molti è una delle cause dello stallo in cui versano i tanti progetti del Lido, dall'ospedale al mare al parco delle Rose passando appunto per il «buco». Il tempo stringe, le proposte devono essere pronte entro luglio, il Comune vuole infatti esibirle all'apertura del Festival del cinema il 27 agosto in modo da mostrare ai suoi ospiti, nazionali ed internazionali, che si sta lavorando per riportare il Lido agli antichi fasti quando artisti come Luchino Visconti lo sceglievano per filmare le proprie pellicole. G.B.

08/06/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
19
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Lido, sul "buco" decideranno i cittadini
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Lido, sul "buco" decideranno i cittadini Ferrazzi rilancia il progetto di Micelli: «Percorso partecipato per le grandi opere nell'isola» 1 LIDO «Le nuove opere sul territorio le decideranno i cittadini. Occorre un ripensamento anche se sarà vincolato a quello che è stato già fatto». L'inversione a U era già stata annunciata qualche mese fa dall'assessore Ezio Micelli, Adesso il nuovo assessore all'Urbanistica Andrea Ferrazzi conferma la linea decisa dall'amministrazione. Sul Lido si cambia. Niente più «grandi opere», niente più contrapposizioni frontali con i comitati dei cittadini. Aiuta la crisi e la mancanza di risorse, che ha messo in crisi la grandeur ideata qualche anno fa — ilande Palaci-nema da 130 milioni di euro — che ha portato alla vendita dell'Ospedale al Mare. «Ma quello del confronto e del percorso partecipativo», garantisce Ferrazz, «è un percorso che applicheremo anche alle altre grandi questioni dul tappeto. C'è scritto chiaro nella delega che il sindaco mi ha appena dato». In concreto significa che entro i prossimi due mesi gli uffici dell'Urbanistca dovranno mettere a confronto le proposte arrivate dai cittadini e dai comitati sull'uso dell'area verde davanti al palazzo del Cinema. Giovedì 20 giugno assemblea sul tema al Lido, con i tecnici e l'assessore. Poi sopralluogo e via alla fase di raccolta delle proposte e delle idee. «E' un percorso seguito in tutta Europa», spiega il funzionario dell'assessorato Vincenzo De Nitto, «lo abbiamo seguito con successo anche per decidere insieme alla città l'utilizzo dei 2 mila metri quadrati di San Giobbe». Oscar Girotto, dirigente di Urbanistica, ricorda che oltre alle proposte i cittadini hanno a disposizione gli strumenti previsti dalla le : e come le Osservizioni al Piano. «Non sarà un libro dei sogni», spiega Ferrazzi, «dobbiamo renderci conto che in pochi anni il mondo è cambiato. Dunque perseguire gli obiettivi della valorizzazione della Mostra del Cinema e della creazione di suns atruttura per i con-fessi senza il bisogno di opere araoniche». tale era il «Sasso» progettato da uno studio svizzero, vincitore del concorso internazionale promosso dalla Biennale. Costo, 130 mila euro, di cui oltre la metà a carico del Comune, il resto di Stato e Regione. Commissario straordinario venuto dalla Protezione civile per sveltire le procedure e approvare i progetti in deroga. Ma i lavori si erano presto bloccati per il ritrovamento nel sottosuolo di tonnellate di amianto. Finiti i soldi è passata la voglia di far battaglie per una struttura che nessuno vuole più. «Ripartiamo da qui», dice Ferrazzi, «e facciamo decidere i cittadini»


02/06/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
20
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Buco del Lido, arrivano aiuti - «Nascerà il mercato del film nell'area della voragine»
      Autore
Tantucci Enrico
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Buco del Lido, arrivano aiuti Il ministro Bray: un mercato del film dov'è la voragine TANTUCGAPAG . «Nascerà il mercato del film nell'area della voragine» II ministro dei Belli culturali Bray annuncia nuovi finanziamenti perla Mostra Ora però si attende l'accordo. Baratta: «Aspettiamo i soldi del Comune» di Enrico Tantucci 1 VENEZIA «Voglio che Venezia torni ad essere una grande Mostra del Cinema. Voglio individuare le risorse necessarie per farlo. questo tra i nodi che credo siano indispensabili da sciogliere. è incrementare il mercato e quindi anche pensare a tutti gli spazi necessari per farlo. Sotto questo aspetto il ministero dei Beni Culturali è pronto a fare la sua parte». Parole importanti per la Biennale e il Lido, quelle che il neoministro dei Beni Culturali Massimo Bray ha pronunciato ieri ai Giardini a margine dell'inaugurazione della Mostra Internazionale di Arti Visive e che seguono gli incontri della sera prima avuti con il presidente della Biennale Baratta, il direttore del Festival Alberto Barbera e il sindaco Giorgio Orsoni, confermando che una strategia di recupero per l'area del "buco" di fronte al Casinò si è avviata, anche se sarà il C omune a dover fare lo sforzo economico maggiore, come ha ricordato ieri anche Baratta. «Servono almeno duemila metri quadri a disposizione per il mercato del film - ha detto anche ieri Barbera - oltre a una nuova sala cinematografica da mille posti, perché quella da 150 posti che ricaveremo già da quest'anno all'interno dell'ex Casinò, non è certo sufficiente. L'unica area possibile è proprio quella ora occupata dal "buco"». La Biennale ha già speso circa 7 milioni di euro negli ultimi due anni - anticipando risorse che spetterebbe al Comune erogare in quanto proprietario degli immobili - per intervenire sul Palazzo del Cinema attuale e per l'ex Casinò. Baratta ricorda che sta al Comune ora stanziare la somma necessaria «per sistemare gli edifici esistenti» perchè dopo i 7 milioni spesi, la Biennale non ne ha altri da impegnare, senza fare previsioni sui costi. Per Baratta occorre un piano di interventi che riguarda due aspetti distinti tra loro: il recupero dei singoli edifici e quello dell'area. «Sono due problemi distinti - sottolinea - procedendo in parallelo credo si possa raggiungere bene lo scopo che tutti vogliamo, cioè un Lido più bello e sale più efficienti perché la Mostra ha bisogno per esistere di strutture ai massimi livelli di qualità tecnica in tutti i sensi. Non esiste festival senza il massimo di tecnologie, Se le mostre d'arte e architettura «sono ai vertici del mondo, la mostra del Cinema deve fare ancora qualche passo per salire in cima». Insiste anche Barbera: «C'è bisogno di più spazio, di sale per il mercato, ma anche per il pubblico». Già prima dell'inizio della Mostra del Cinema, a fine agosto, Orsoni - come promesso - dovrebbe illustrare l'operazione-recupero. *** C r1 «II gabbiotto a San Marco sarà spostato» «La Soprintendenza il Comune di Venezia immagineranno una nuova collocazione per il box di piazza San Marco». Lo ha annunciato con un twitter ieri lo stesso ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, ancora in laguna per l'inaugurazione della Biennale Arti Visive. Una questione, quella del decoro legata alla presenza del gabbiotto di Vela - che serve soprattutto a promozionare e vendere biglietti perla mostra di Manet a Palazzo Ducale - che Bray ha preso davvero a cuore, dopo la valanga di proteste anche on line perla presenza della struttura. Il sindaco Giorgio Orsoni aveva annunciato che il gabbiotto sarebbe stato rimosso solo ad agosto, ma forse, sotto la spinta di Bray, ha deciso di accelerare i tempi. Anche la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia aveva dichiarato come la presenza del gabbiotto sotto il Campanile di San Marco fosse un falso problema, ma l'intervento diretto del ministro sembra ora cambiare le cose. Il cantiere del palazzo del Cinema al Lido


02/06/2013      Testata
Mattino     Pagina
24
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Bray: «A Venezia risorse e spazi per il mercato»
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Mostra del cinema Bray: «A Venezia risorse e spazi per il mercato» Risorse e spazi per il mercato: il futuro della mostra del Cinema di Venezia -12 milioni di budget rispetto agli oltre 20 di Cannes, 70 mila posti occupati in sala - passa da qui. «Voglio - ha detto il ministro per i Beni Culturali Massimo Bray (nella foto con il presidente della Biennale Baratta) - che Venezia torni ad essere una grande Mostra del cinema. Voglio individuare le risorse necessarie.. La voce «Mostra del Cinema• prevede uno stanziamento statale di 7,5 milioni. Sul tavolo dei lavori c'è il piano di recu pero degli edifici esistenti. Un'operazione avviata già lo scorso anno con un anticipo spese per? milioni fatto dalla Biennale a nome del Comune, proprietario degli immobili. Se però si guarda a una Mostra competitiva - dice il direttore Barbera - c'è bisogno «di più spazio, di sale per il mercato, ma anche per il pubblico..


02/06/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
3
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Dal ministro due assist a Venezia
      Autore
Navarro Dina Paolo
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E su Twitter precisa: «Soprintendenza e Comune immagineranno una nuova collocazione del box a San Marco» Dal ministro due assist a Venezia Bray riafferma la centralità della mostra del cinema e conferma il "oglio di via "algabbiotto Paolo Navarro Dina VENEZIA Venezia può essere soddisfatta. Il "sostegno" espresso dal ministro per i Beni culturali, Massimo Bray alla Biennale, anche in prospettiva della Mostra del Cinema, è senz'altro un punto a favore per la città, e per l'istituzione veneziana. E se già a Cannes, nel cuore dell'industria cinematografica mondiale, Bray aveva rilanciato le quotazioni della Serenissima, annunciando gli "Stati generali del cinema italiano" (28 agosto/7settembre) in occasione del 70. compleanno della Mostra, ieri il ministro ha voluto ribadire l'importanza di Venezia tra i "pensieri" del ministero per i Beni culturali. «Voglio - ha detto - che Venezia torni ad essere una grande Mostra del Cinema. Voglio individuare le risorse necessarie». Più evidente di così. La voce Mostra del Cinema prevede uno stanziamento statale di 7,5 milioni. Circostanze e affermazioni che in qualche modo sono apparse come "musica nelle orecchie" non solo della Biennale, ma anche dell'Amminstrazione comunale. Di mezzo, come è noto, non c'è solo il rilancio del "marchio Venezia" già abbondantemente sviluppato negli scorsi anni, ma soprattutto - e nei limiti del possibile viste le "magre casse" - ci sono le questioni logistiche come la vicenda del "buco" abbandonato, dopo la scoperta dell'amianto nel sottosuolo, ma soprattutto le lungaggini burocratiche e la cattiva gestione di tutta la "partita" sul Lido dove solo il Comune, attraverso il sindaco Giorgio Orsoni, è riuscito a metterci una pezza (allontanando il commissario ad acta ndr) ma anche tentando di ricucire il rapporto con gli edifici esistenti rilanciando una formula meno elefantiaca del progetto sul Lido. E Bray ha rilanciato: «I nodi da sciogliere per fare ancora più grande Venezia è quello di «incrementare il mercato e quindi pensare a tutti gli spazi indispensabili per fare questo». Nel frattempo, Venezia (o almeno i sostenitori della lotta al Gabbiotto di Piazza San Marco) raccoglie un altro segnale di attenzione. Il ministro su Twitter non si lascia scappare l'occasione con parole precise: "La Soprintendenza e il Comune di Venezia - scrive il ministro sul social network - immagineranno una nuova collocazione per il box di Piazza San Marco». Più chiaro di così. Venezia uno, Soprintendenza, zero. Palla al centro riproduzione riservata BIENNALE II ministro Bray (al centro) PONEVA II constato no gabbiotto" davanti al box a San Marco


02/06/2013      Testata
Gazzettino     Pagina
22
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Bray: «Voglio trovare i fondi per la Mostra del cinema»
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Bray: «Voglio trovare i fondi per la Mostra del cinema» VENEZIA - Risorse e spazi per il mercato: il futuro della mostra del Cinema di Venezia - 12 milioni il costo rispetto agli oltre 20 di Cannes, 70mila posti occupati in sala - passa anche attraverso gli incontri che si intrecciano a lato della Biennale d'Arte. «Voglio - ha detto il ministro per i beni Culturali Massimo Bray - che Venezia torni ad essere una grande Mostra del Cinema. Voglio individuare le risorse necessarie.. La voce 'Mostra del Cinema' prevede uno stanziamento statale di 7,5 milioni. Sul tavolo dei lavori, gettato il progetto di un Palacinema dopo la scoperta che nel terreno c'era una sorta di discarica per l'amianto, c'è il piano di recupero degli edifici esistenti. Un'operazione avviata anni fa con un anticipo spese per 7 milioni fatto dalla Biennale a nome del Comune, proprietario degli immobili. Ma perché la mostra sia mostra competitiva - dice il direttore Alberto Barbera - «c'è bisogno di più spazio, di sale per il mercato, ma anche per il pubblico.. Le parole di Bray suonano così come miele quando dice che tra i nodi da sciogliere c'è quello di «incrementare il mercato e quindi pensare a tutti gli spazi indispensabili per fare questo.. In un incontro con il sindaco Giorgio Orsoni, il ministro sarebbe andato oltre facendo capire che ci potrebbero essere fondi.


01/06/2013      Testata
Corriere del Veneto Edizione di Venezia e Mestre     Pagina
14
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Bray: «Mostra del cinema Venezia va privilegiata»
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Bray: «Mostra del cinema Venezia va privilegiata» L'incontro Il ministro e Orsoni hanno discusso a margine dell'inaugurazione del padiglione del Vaticano E il sindaco «cede»: il gabbiotto sarà ricollocato VENEZIA - «La Mostra del cinema del Lido è fondamentale e va rilanciata, mi muoverò in ogni modo per farlo». Non è una semplice promessa, ieri il ministro ai Beni culturali Massimo Bray si è preso un impegno formale con la città. Probabilmente nemmeno il sindaco si aspettava così tanto dalla mezz'ora di incontro con Bray tant'è che alla fine della chiacchierata ha ceduto alle richieste sul gabbiotto di San Marco. «Ho convenuto con Bray che lo toglierò», annuncia Giorgio Orsoni. D'altronde quando un ministro afferma: «La Mostra del cinema di Venezia va privilegiata», l'amministrazione non può che cedere volentieri sulla permanenza di un piccolo punto vendita di Vela che in città non piace a nessuno e che per Bray (giovedì lo ha visitato di persona) non è non adeguato ad uno dei salotti più conosciuti al mondo. L'incontro tra Bray e Orso-ni è avvenuto ieri pomeriggio, a margine dell'inaugurazione del padiglione del Vaticano e doveva riguardare solo la questione del gabbiotto. E invece l'incontro si è rivelato decisamente più interessante, almeno dal punto di vista di Orsoni. Il ministro ha voluto parlare del futuro del Festival dell'arte cinematografica del Lido che quest'anno festeggia la sua settantesima edizione. «Il ministro mi ha detto che vuole privilegiare la Mostra di Venezia e che si impegna a fare tutto il necessario per un suo rilancio, anche in termini economici», riferisce Orsoni. Fondazione Biennale e Comune non potevano sperare di più dalla permanenza veneziana di Bray. Le parole del ministro «voglio privilegiare Venezia» hanno il valore di una benedizione ufficiale al più antico festival del cinema del mondo e, soprattutto, scrivono la parola fine al braccio di ferro in corso da quattro anni tra Roma e Lido. Nel 2008 la nascita del Festival del cinema capitolino a Venezia non è stata accolta con favore e sapere che ora Bray scommette su Venezia dà una marcia in più al percorso di copertura del «buco» e di riqualificazione di spazi e strutture avviato da Biennale e Ca' Farsetti. I «nemici» del gabbiotto devono dunque ringraziare il ministro, grazie al suo intervento il sindaco ha deciso di velocizzare lo spostamento de l'«Official Store». Prima dell'incontro con Bray, Orso-ni non sembrava voler fare dietrofront: «Ci sono gabbiottini ovunque, all'Arena di Verona, alle terme di Caracalla, eppure solo qui non si può», aveva detto. In serata il cambio di rotta: «In accordo con soprintendenza e Comune saranno verificate le soluzioni per un ridimensionamento e una ricollocazione - si legge in una nota del ministero - E' stato anche affrontato il tema del rilancio della Mostra del Cinema, quest'anno ospiterà una due giorni di lavori con gli addetti del settore cinematografico». Contro il gabbiotto, oltre all'onorevole Renato Brunetta autore di un'interpellanza al Mibac, giovedì sera si è mosso anche il critico d'arte Vittorio Sgarbi che ha inserito il container tra «gli interventi grotteschi in Italia» durante la trasmissione «Servizio pubblico» di Michele Santoro. «Sotto il campanile di San Marco hanno messo un gabbiotto per vendere i biglietti, una cosa che non si può guardare - ha detto - dove c'è il caffé Florian ci sono io mila metri quadrati di uffici demaniali vuoti e loro mettono un gabbiotto a riprova della totale assenza di sentimento per luoghi e storia, speriamo che Bray riesca a restituire Venezia per quella che è, la più bella città al mondo dove il tempo è fermo». G.B. *** 3 sono i giorni di permanenza a Venezia del ministro della cultura per la Biennale, un record Il clic di twetter Il ministro Bray l'altro ieri ha fotografato il gabbiotto di San Marco e ha diffuso l'immagine su twitter annunciando l'incontro con Orsoni



25/05/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
7
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Palacinema, aperto l'ufficio per dare consigli sui progetti
      Autore
Mayer Lorenzo
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Palacinema, aperto l'ufficio per dare consigli sui progetti Per due pomeriggi alla settimana, il martedì e giovedì, tutti i cittadini potranno recarsi negli uffici della municipalità del Lido e Pellestrina, all'ex liceo «Orseolo» in via Sandro Gallo e ricevere informazioni sul "buco" del Palacinema in lungomare Marconi e le sue possibili soluzioni. Non solo un Punto informativo, ma anche un luogo dove si potranno dare suggerimenti, proporre contributi, progetti e idee. Inizia così il percorso partecipa-tivo, e una nuova pagina, dopo i disastri passati dove sono stati spesi trentasette milioni di euro, di soldi pubblici, senza che la cittadinanza abbia visto poggiarsi una sola pietra della nuova opera. Ieri la giunta comunale, su proposta dell'assessore all'urbanistica, Ezio Micelli, ha dato formalmente il via libera ufficiale al nuovo processo. In realtà, già l'altroieri (giovedì) il nuovo ufficio, che rimarrà aperto, come detto due volte alla settimana, dalle 15 alle 18, era operativo. Per questa operazione degli uffici comunali, con relativi funzionari e addetti, sono stati spostati nell'isola per poter rispondere e progettare «in loco» le prossime tappe. II nuovo percorso partecipato durerà circa tre mesi, con l'obiettivo poi di presentarne il frutto, elaborato sulla carta, per la prossima Mostra del cinema. Verranno utilizzati tutti i progetti già completati dalla Biennale. «E non ci sarà più una grande opera - spiega l'assessore Micelli - ma un insieme di edifici che andranno messi a sistema. E mi riferisco al vecchio Palazzo del cinema, ma anche l'ex Casinò il Paladarsena (ovvero il Palagalileo). Nella zona del buco, immaginiamo poi un nuovo contenitore, di dimensioni notevolmente più piccole rispetto al progetto originario, che vada a completare queste strutture. Il nuovo contenitore dovrà servire non soltanto alla Mostra del cinema di Venezia, ma anche alla congressistica li-dense. Un pò come già avviene a Cannes». Lorenzo Mayer


22/05/2013      Testata
Gazzettino     Pagina
20
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Bray: ripristinare il tax credit e indire a Venezia gli stati generali del cinema
      Autore
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IL MINISTRO DEI BENI CULTURALI Bray: ripristinare il tax credit e indire a Venezia gli stati generali del cinema Ripristinare il sistema del tax credit per il cinema, in scadenza, e convocare a Venezia gli "stati generali del cinema italiano": solo le due iniziative annunciate ieri a Cannes dal ministro dei beni culturali Massimo Bray, che ha anche confermato il suo appoggio pieno al rinnovo del fondo di sostegno alle coproduzione tra Italia e Francia il cui trattato è stato firmato nel pomeriggio tra la Direzione Generale e il Centro per il Cinema francese. Bray si è anche impegnato a sensibilizzare il governo sulla «centralità della cultura e sull'importanza che il cinema ha come rappresentazione dell'identità nazionale a grande volano di arte e industria». Che la Mostra di Venezia sia il luogo ideale per fare il punto sulle difficoltà del comparto e proporre nuove soluzioni è per lui del tutto naturale. Nel frattempo però, assicura il ministro, non bisogna proscrastinare decisioni urgenti sul reperimento di risorse, da qui la decisione di procedere col sistema del credito d'imposta per il cinema.


22/05/2013      Testata
Avvenire     Pagina
23
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Ministro Bray a Cannes: "Alla Mostra di Venezia Stati Generali cinema"
      Autore
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L'ANNUNCIO MINISTRO BRAY A CANNES: «ALLA MOSTRA DI VENEZIA STATI GENERALI CINEMA» «Vorrei fare gli Stati Generali del cinema italiano alla Mostra di Venezia, perché la cultura merita risposte dalla politica». Parola e impegno del ministro dei Beni eAttività culturali Massimo Bray, a Cannes per tenere a battesimo un nuovo fondo di co-produzione Italia-Francia e assistere al film di Paolo Sorrentino «La grande bellezza». La convenzione tra MiBAC e Centre National du Cinéma et de I'Image Animée ha per oggetto un nuovo fondo congiunto per lo sviluppo di sceneggiature franco-italiane: Bray è intervenuto con l'omologo francese Aurélie Filippetti. Claudia Cardinale ha fatto da testimonial, ricordando la lunga e felice storia della collaborazione tra cinema italiano e francese.


21/05/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
18
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Nuovo palacinema parte il percorso nartecinativo
      Autore
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LIDO Nuovo palacinema parte il percorso nartecinativo 1 LIDO La nuova area del palazzo del Cinema si progetta coni cittadini. Un accordo raggiunto qualche settimana fa, tra il Comune e i comitati dell'isola, dopo anni di polemiche ed esposti sulle «grandi opere» del Lido. Adesso il Comune, insieme alla Municipalità, dà il via al progetto «Il Lido in primo piano». E apre da stamattina un ufficio in via Sandro Gallo 32/A, dove il martedì e il giovedì, dalle 15 alle 18, saranno raccolti i contributi dei cittadini sulla nuova progettazione dell'area del Palacinema. Un «percorso partecipati-vo», come era stato chiesto dai comitati, che dovrebbe consentire finalmente a comitati e cittadini di controllare da vicino quanto si sta facendo nella loro isola. E' il naufragio definitivo del megaprogetto per il Palazzo del Cinema, presentato in pompa magna quattro anni fa da Regione, Comune, ministero dei Beni culturali. Si doveva costruire una nuova struttura da 120 milioni di euro, il «Sasso», progetto vincitore di un concorso internazionale. Per quello era stata tagliata tra le polemiche la pineta nel piazzale del Casinò. Da allora, dopo il ritrovamento dell'amianto, i lavori sono stati bloccati. E spesi già 32 milioni di euro. Adesso si cambia rotta: niente più palazzi, ma piccole strutture e verde. (a. v.)



06/05/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
9
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Il Palacinema fermo costa 70 mila euro al mese
      Autore
Tantucci Enrico
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"TASSAMETRO" AL LIDO Il Palacinema fermo costa 70 mila euro al mese Il debito potenziale per Ca' Farsetti è a quota 600 mila. «Troveremo un accordo» Corre il «tassametro» del buco residuo del Palacinema alLido, con il cantiere dei lavori ancora interrotto. A segnalare il rischio di una possibile situazione debitoria del Comune che si può determinare per l'area è la recente relazione del Collegio dei Revisori dei Conti al rendiconto del bilancio 2012, che fa riferimento a quanto riferito dall'ingegner Manuel Cattani, direttore dei lavori e direttore della Direzione lavori pubblici del Comune di Venezia. «Dall'agosto scorso», spiega l'ingegner Cattani, «con la fine della gestione commissariale, la gestione del cantiere è tornata al Comune e, dopo la rescissione unilaterale del contratto operata dal commissario Spaziante, si è raggiunto un accordo bonario con le imprese precedentemente impegnate per la ripresa dei lavori, ancora fermi». Nel frattempo, però, la cordata delle imprese guidata da Sacaim ha messo a disposizione maestranze e macchinari e assicura la guardiana dell'area. Tutto questo ha un costo. Le imprese lo conteggiano al ritmo di 70 mila euro al mese, e siamo già arrivati, quindi, a oltre 600 mila euro di debito potenziale per Ca' Farsetti, senza che una sola pietra sia stata spostata. «Il nostro conteggio mensile è certamente inferiore», spiega l'ingegner Cattani, «e non c'è dubbio che le stesse imprese abbiano tutto l'interesse e la volontà a riprendere i lavori, per cui un accordo sulla spesa, che pure ci sarà, si troverà certamente». A "congelare" tutto sono i circa 31 milioni dell'ultima rata di Est Capital per l'acquisto dal Comune dell'ex Ospedale al Mare che dovrebbero servire proprio per edificare il nuovo Palazzetto dei congressi al posto del "buco" restante. Ma, nonostante l'esito favorevole a Ca' Farsetti del giudizio in Tribunale, il rogito non è stato stipulato, i soldi non sono ancora arrivati, il cantiere non riparte e il "tassametro" delle imprese continua a correre. Nel frattempo, come conferma lo stesso ingegner Cattani, si sono concluse ormai da un paio di settimane le bonifiche dell'area dell'ex Ospedale Al Mare. Pronta, dunque, per essere ristrutturata. Ma, in questo momento, non sembra certo la priorità di Est Capital. Enrico Tantucci

30/04/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
20
Stato
PUBBLICATO     Titolo
«Rilancio dell'area della Mostra ma solo con risorse pubbliche»
      Autore
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«Rilancio dell'area della Mostra ma solo con risorse pubbliche» II sindaco risponde a Baratta e annuncia la presentazione del progetto prima del Festival «Un nuovo edificio "leggero" per congressi e cinema, con l'accordo dei residenti al Lido» di Enrico Ta n t u c c i seguito i loro, legittimi, interes- I LIDO si - spiega Orsoni - che però Baratta chiama, Orsoni risponde. Il recupero progressivo dell'area della Mostra del Cinema e delle sue strutture richiesto dal presidente della Biennale con il suo appello pubblico si farà, ma, questa volta - dopo le recenti esperienze negative - non più puntando sui capitali privati, ma sulle risorse pubbliche, pur difficili da reperire in un momento come questo. «Comune e Biennale su questo progetto di riqualificazione cammineranno insieme - conferma il sindaco di Venezia - ma vogliamo che sia coinvolta anche la comunità lidense senza più progetti calati dall'alto. Dobbiamo prendere atto che non ci sono più né le condizioni né le risorse economiche per costruire di fronte all'ex Casinò un nuovo Palazzo del Cinema e allora dobbiamo pensare a una struttura più "leggera" in tutti i sensi, che dia una risposta allo sviluppo di un'attività congressuale, ma che possa anche essere compatibile e di supporto alle attività della Biennale. Il primo passo è stata la dichiarazione di area degradata per quella dell'ex Palacinema, che consente di avviare, su basi nuove, il piano di recupero. Entro due mesi, senza posizione preconcette avvieremo il confronto sul recupero dell'area con la comunità li-dense e contiamo poi con Baratta, prima dell'avvio della prossima Mostra del Cinema, di presentare già i progetti di riqualificazione, da sviluppare in tempi certi e con risorse certe, come chiede anche il presidente della Biennale». Escono di scena quindi i privati - a comoinciare da EstCapital - per un'operazione che sarà gestita interamente con risorse pubbliche, sperando di coinvolgere, se possibile, anche lo Stato e la Regione, come era già avvenuto per l'infausta operazione del nuovo Palaci-nema finita nel «buco». «I privati sul Lido hanno per- non coincidono più con quelli dell'Amministrazione e della comunità lidense. Ora deve essere il pubblico a trovare le risorse per il rilancio della riqualificazione dell'area della Mostra del Cinema chiesto anche da Baratta, ma in generale per quello di tutta l'economia dell'isola, oggi in un momento di evidente difficoltà, simboleggiato anche dalla chiusura prolungata di un albergo-simbolo come il Des Bains e dai problemi incontrati per il recupero dell'ex Ospedale al Mare. Serve un momento di svolta che il Comune vuole avviare con questa operazione, avendo al suo fianco anche la Biennale, ma possibilmente anche tutti i cittadini lidensi, all'insegna della massima trasparenza». Orsoni a questo proposito conferma anche che lo sforzo solitario della Biennale per il rilancio delle strutture della Mostra, di proprietà del Comune - con un investimento di oltre 6 milioni di euro - sarà ripagato nel tempo dall'Amministrazio-ne. Ma il primo passo è appunto la presentazione del nuovo progetto di recupero, all'interno del quale ci saranno anche gli interventi richiesti dalla stessa Biennale, come la ristrutturazione della Sala Darsena. «Non sarà facile, in un momento come questo per il Comune, trovare le risorse necessarie per far partire il piano - ammette Orsoni - ma ce la dobbiamo fare, innanzitutto per il Lido. Perché il piano deve avere al centro anche il rilancio e il potenziamento della Mostra del Cinema, ma sempre e anche in funzione della comunità lidense, per creare intorno ad essa una nuova vitalità economica che abbia il segno della permanenza». Si tratta ora di passare dalle parole ai fatti e i prossimi mesi in questo senso saranno decisivi. *** Il presidente della Biennale Paolo Baratta: al suo appello risponde il sindaco Orsoni


30/04/2013      Testata
Corriere del Veneto     Pagina
13
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Mostra del Cinema Orsoni: «Sì al recupero ma ascoltiamo i cittadini del Lido»
      Autore
D'Este Alice
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Dopo l'intervento di Baratta Mostra del Cinema Orsoni: «Si al recupero ma ascoltiamo i cittadini del Lido» T 1 giorno prima, il presidente di Biennale Paolo Baratta, preoccupato dalla Mostra del cinema in avvicinamento: «Sono tre le condizioni necessarie da attuare per mantenere la credibilità della mostra: identificare i fabbisogni, la provenienza delle risorse e attuare i piani di recupero velocemente». Dai dibattiti si passi ai fatti, insomma II giorno dopo, il sindaco del Comune di Venezia, Giorgio Orsoni: «Voglio che sia chiaro in modo tangibile il cambiamento di rotta della politica Non ci saranno più interventi sulla comunità del Lido calati "dall'alto", ma ad occuparsi di quegli spazi saranno l'amministrazione e i cittadini stessi. Presenteremo il piano di recupero della zona prima della mostra, poi la progettazione sarà partecipata». Su un aspetto, tra le due anime istituzionali c'è una coincidenza perfetta Bisogna fare qualcosa E farlo in fretta Bisogna procedere in modo spedito per rimodellare gli spazi della Mostra del cinema e il volto del Lido prima che sia troppo tardi. Presupposta la coincidenza di intenti, su un altro aspetto, invece, qualcosa di diverso c'è. Lo sguardo nei confronti della città. «Se è vero, come riconosciamo con convinzione, che la qualità urbana è indispensabile alla qualità della Mostra - scrive Baratta - è altrettanto vero che la qualità della Mostra è premessa per mantenere una vitale qualità urbana». Il presidente prova insomma a schiacciare il piede sull'acceleratore. In fondo mancano solo quattro mesi e sarà lui, per primo, a rispondere alle domande ficcanti che arriveranno da tutto il mondo. Sarà lui per primo, a dover giustificare l'eventuale insufficienza delle strutture. «Gli uffici stanno già preparando il piano di recupero - spiega Orsoni - per la realizzazione contiamo invece in una progettazione partecipata con le associazioni e i cittadini. Prima della Mostra però vorrei che non ci fossero più dubbi per nessuno su quello che ci aspetta Verrà fatta chiarezza, verrà presentato il piano di recupero della zona e si parlerà delle risorse impegnabili. Saranno molte meno del previsto e questo faciliterà le cose». In attesa di vedere il piano le associazioni intanto si sono incontrate con il sindaco proprio nei giorni scorsi. «Imposteremo un laboratorio permanente al Lido proprio negli spazi della Mostra - spiega Giancarlo Carnevale, docente di Architettura allo Iuav e del coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido -un atelier dove tutti potranno portare le loro proposte. Il punto fermo per noi? La creazione di un masterplan. Anche se il problema più immediato è certamente la copertura del buco bisognerà pensare ad una soluzione più ampia». «Speriamo che queste aperture non siano solo proclami -dice Salvatore Líihard, dei comitati - vogliamo davvero una soluzione partecipata». Il Lido da tempo ha un segno meno, nell'analisi dei flussi turistici. «Come ridare un nuovo volto al Lido? - si chiede Claudio Scarpa presidente dell'Associazione veneziana albergatori - Come cancellare questo segno meno? Certamente non con un nuovo albergo. Il Lido è la zona che sta soffrendo di più. Nuove strutture non servono, va ripensata tutta la gestione della zona». Alice D'Este • *** II sindaco Giorgio Orsoni: «Non ci saranno più interventi sulla comunità del Lido calati dall'alto» Le associazioni Giancarlo Carnevale: «Il punto fermo per noi? La creazione di un masterplan»



29/04/2013      Testata
Gazzettino     Pagina
18
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Intervista a Giorgio Orsoni: "Alla Mostra con i progetti pronti"
      Autore
Fullin Michele
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Il sindaco di Venezia replica all'allarme del presidente della Biennale sulla rassegna cinematografica: «Il Comune fard la sua parte» Orsoni: «Alla Mostra con i progetti pronti» Michele Fullin VENEZIA Qii4tando aprirà la prossima ostra (dal 28 agosto al 7 settembre), la stampa internazionale vedrà con i suoi occhi e toccherà con mano il piano di rilancio della cittadella del cinema al Lido. Parola di Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, che dice di essere sempre in sintonia di pensiero col presidente della Biennale Paolo Baratta, che ieri ha lanciato l'allarme sulla tenuta della Mostra. Per Orsoni, la prima cosa da fare è superare la logica emergenziale che in cinque anni ha portato a un "cratere" bonificato dall'amianto per un paio di metri e nulla di più: «E molto opportuno il quadro della situazione dipinto da Baratta. Va nella stessa linea che avevo indicato io, cioè ripensare alla strategia per il Lido e risistemare l'area compresa tra il palazzo del cinema e l'ex Casinò: per questo ho portato avanti la delibera che delimita la zona come "area degradata", dandoci la possibilità di intervenire con un piano di recupero». La città e soprattutto il Lido si aspettavano molto dal mix di gestione commissariale e gestione privata e si sono trovati davanti a un cumulo di macerie. Come si può proporre un piano credibile? «Il mio obiettivo è arrivare ad elaborare il piano di recupero prima della Mostra per far vedere anche al pubblico internazionale quello che faremo, dandoci dei tempi e degli obiettivi ben chiari. È una metodologia diversa dal passato. I commissari sono uno strumento importante in certe situazioni, ma ho sempre ritenuto che per il Lido fosse solo un modo per abdicare alle funzioni del Comune. Il percorso dovrà essere frutto di confronto trasparente e anche serrato con tutte le realtà coinvolte. Ben vengano, quindi, i suggerimenti della Biennale ma soprattutto centrale sarà il rapporto con la gente e le associazioni». D Lido intanto è passato da luogo di villeggiatura di re e imperatori a una località non tanto appetibile. «Il problema è che si è abdicato ai privati che avevano manifestato intenzione di investire e poi non si è governato il meccanismo. Una delle cose più dannose cui stiamo assistendo è la devastazione dell'hotel Des Ba-ins, per decenni importante "appendice" della Mostra d'arte cinematografica. Si sono fermati (i privati) e tutto ciò crea un grave danno all'immagine del Lido e al suo sviluppo. Lentamente, ma con determinazione, stiamo cercando di guidare l'uscita da queste gestioni». Cosa si può fare di qui alla prossima Mostra? «Prepariamo il progetto nei tempi stabiliti come promesso, e lo presenteremo alla stampa internazionale già condiviso con la popolazione. In questi mesi dovremo lavorare molto. Ci siamo già incontrati con alcuni esponenti dei Comitati (quelli che avevano manifestato contro l'ormai ex nuovo Palacinema, ndr) e abbiamo concordato una linea di confronto. Gli incontri si svolgeranno tutti al Lido. Un segnale importante, credo, che dimostra come vogliamo fare qualcosa per il Lido e non in contrapposizione ad esso». Baratta può stare dunque tranquillo? «Ha colto lo spirito con cui si sta muovendo il Comune e ha dimostrato di avere sensibilità. Il denaro investito dalla Biennale, quei 7 milioni (per la Darsena e l'ex Casinò) di cui parlava Baratta per il restauro delle strutture, sono da intendersi come "anticipati". Non appena il Comune ne avrà la possibilità, li erogherà all'ente». riproduzione riservata *** a 4A*111U iv Anche gli interventi su questo edificio devono essere completati. Orsoni assicura che i soldi spesi dalla Biennale saranno restituiti. ESTATE DI GRANDI APPUNTAMENTI Danza a magio, poi l'Arte. Agosto cinema Z i CURATORE Massimiliano Gioni Intanto alla Biennale fervono i preparativi per le prossime manifestazioni: la prima sarà la Biennale Danza, sul tema "Abitare il mondo", diretta da Virgilio Sieni, che si svolgerà dal 2 maggio al 30 giugno 2013. L'Esposizione internazionale d'arte, dal titolo "Il Palazzo Enciclopedico", diretta da Massimiliano Gioni: sarà aperta dal primo giugno al 24 novembre, preceduta da tre giorni di vernice per la stampa e gli addetti ai lavori. Accanto alla mostra centrale, all'Arsenale e ai Giardini, e ai tradizionali padiglioni nazionali, saranno 48 gli Eventi Collaterali (erano 37 la scorsa edizione), promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro e ospitati in numerose sedi della città. La 70esima Mostra del Cinema, diretta da Alberto Barbera, si svolgerà invece dal 28 agosto al 7 settembre. Accanto alle attività tradizionali è stato attivato anche Biennale College, per promuovere i giovani talenti nella Danza, nella Musica, nel Teatro e nel Cinema. SALA DARSENA LJ Già Palagalileo necessita di lavori di ristrutturazione e presenta, soprattutto sul retro, una situazione di degrado LIDO Il sindaco Giorgio Orsoni col presidente Paolo Baratta. Al centro una veduta del buco dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo Palazzo del Cinema parzialmente bonificato e in parte coperto da un giardino minimalista con sedie e gazebi bianchi per gli ospiti del festival



30/04/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
20
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Critiche a Baratta dai lidensi
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Critiche a Baratta dai lidensi Lihard: «Non ha voluto ascoltarci, del resto non consulta nemmeno il suo Cda» O LIDO Ai comitati ambientalisti del Lido, la lettera del presidente della Biennale è andata decisamente di traverso. Una reazione ggmolto critica, quella che ne Salvatore Lihard, uno degli storici esponenti del movimento cittadino lidense. «Per tre volte consecutive abbiamo chiesto un incontro a Paolo Baratta per mostrargli, come già fatto due volte alla cittadinanza e una al Consiglio comunale, le nostre ipotesi per il rilancio della Mostra del Cinema post buco. Bene, in nessuna di quelle tre occasioni Baratta ci ha risposto, quindi adesso non può parlare lui di compartecipazione, visto che mancano i requisiti dopo il rifiuto nei nostri confronti». Quindi Lihard rincara la dose. «Il presidente della Biennale ha bypassato il suo stesso consiglio di amministrazione senza avvisare neppure il sindaco Orsoni. Ora sembra cascare dalle nuvole, ma gli ricordiamo che in varie conferenze di servizi, quelle stesse che hanno partorito l'orrenda voragine che ora ci resta al Lido, c'era anche la Biennale, e mai l'ente da lui presieduto ha dato contro alle ipotesi fatte di volta in volta dal commissario straordinario per questa opera». Portavoce degli ambientalisti che poi concorda con il sindaco. «Con Orsoni siamo d'accordo, dopo la riunione avuta il 19 aprile, a procede con una coprogrammazione per uscire dall'emergenza del buco. Da un anno, come movimento, stiamo lavorando a questo possibile rilancio. E lo stiamo facendo con accanto alcuni docenti universitari di primissimo piano. Siamo convinti che il sistema di colonizzazione avviato sul Lido in molti modi, non sia un bene per l'isola. Anche la Mostra del Cinema deve sapersi rapportare alle esigenze degli abitanti, ragion per cui riteniamo che il palazzo dell'ex casinò debba essere utilizzato 365 giorni l'anno, per attività di svariati tipi che facciano bene all'economia lidense». Giovedì il movimento si riunirà per avviare proprio quella coprogrammazione discussa con il sindaco due settimane fa. E Lihard annuncia: «Fa sorridere vedere che Baratta nella sua lettera parla di iattura in merito alla trasformazione del Des Bains. Ma dov'era quando noi, da soli, denunciavamo la stessa cosa anni addietro? Adesso restiamo in attesa di una chiamata dalla Biennale, altrimenti sarà mobilitazione e ci faremo sentire in tutte le sedi opportune. Si deve lavorare assieme, ma nel vero senso della parola». Simone Bianchi ***


29/04/2013      Testata
Gazzettino     Pagina
18
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Intervista a Giorgio Orsoni: "Alla Mostra con i progetti pronti"
      Autore
Fullin Michele
 301/438       
Il sindaco di Venezia replica all'allarme del presidente della Biennale sulla rassegna cinematografica: «Il Comune fard la sua parte» Orsoni: «Alla Mostra con i progetti pronti» Michele Fullin VENEZIA Qii4tando aprirà la prossima ostra (dal 28 agosto al 7 settembre), la stampa internazionale vedrà con i suoi occhi e toccherà con mano il piano di rilancio della cittadella del cinema al Lido. Parola di Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, che dice di essere sempre in sintonia di pensiero col presidente della Biennale Paolo Baratta, che ieri ha lanciato l'allarme sulla tenuta della Mostra. Per Orsoni, la prima cosa da fare è superare la logica emergenziale che in cinque anni ha portato a un "cratere" bonificato dall'amianto per un paio di metri e nulla di più: «E molto opportuno il quadro della situazione dipinto da Baratta. Va nella stessa linea che avevo indicato io, cioè ripensare alla strategia per il Lido e risistemare l'area compresa tra il palazzo del cinema e l'ex Casinò: per questo ho portato avanti la delibera che delimita la zona come "area degradata", dandoci la possibilità di intervenire con un piano di recupero». La città e soprattutto il Lido si aspettavano molto dal mix di gestione commissariale e gestione privata e si sono trovati davanti a un cumulo di macerie. Come si può proporre un piano credibile? «Il mio obiettivo è arrivare ad elaborare il piano di recupero prima della Mostra per far vedere anche al pubblico internazionale quello che faremo, dandoci dei tempi e degli obiettivi ben chiari. È una metodologia diversa dal passato. I commissari sono uno strumento importante in certe situazioni, ma ho sempre ritenuto che per il Lido fosse solo un modo per abdicare alle funzioni del Comune. Il percorso dovrà essere frutto di confronto trasparente e anche serrato con tutte le realtà coinvolte. Ben vengano, quindi, i suggerimenti della Biennale ma soprattutto centrale sarà il rapporto con la gente e le associazioni». D Lido intanto è passato da luogo di villeggiatura di re e imperatori a una località non tanto appetibile. «Il problema è che si è abdicato ai privati che avevano manifestato intenzione di investire e poi non si è governato il meccanismo. Una delle cose più dannose cui stiamo assistendo è la devastazione dell'hotel Des Ba-ins, per decenni importante "appendice" della Mostra d'arte cinematografica. Si sono fermati (i privati) e tutto ciò crea un grave danno all'immagine del Lido e al suo sviluppo. Lentamente, ma con determinazione, stiamo cercando di guidare l'uscita da queste gestioni». Cosa si può fare di qui alla prossima Mostra? «Prepariamo il progetto nei tempi stabiliti come promesso, e lo presenteremo alla stampa internazionale già condiviso con la popolazione. In questi mesi dovremo lavorare molto. Ci siamo già incontrati con alcuni esponenti dei Comitati (quelli che avevano manifestato contro l'ormai ex nuovo Palacinema, ndr) e abbiamo concordato una linea di confronto. Gli incontri si svolgeranno tutti al Lido. Un segnale importante, credo, che dimostra come vogliamo fare qualcosa per il Lido e non in contrapposizione ad esso». Baratta può stare dunque tranquillo? «Ha colto lo spirito con cui si sta muovendo il Comune e ha dimostrato di avere sensibilità. Il denaro investito dalla Biennale, quei 7 milioni (per la Darsena e l'ex Casinò) di cui parlava Baratta per il restauro delle strutture, sono da intendersi come "anticipati". Non appena il Comune ne avrà la possibilità, li erogherà all'ente». riproduzione riservata *** a 4A*111U iv Anche gli interventi su questo edificio devono essere completati. Orsoni assicura che i soldi spesi dalla Biennale saranno restituiti. ESTATE DI GRANDI APPUNTAMENTI Danza a magio, poi l'Arte. Agosto cinema Z i CURATORE Massimiliano Gioni Intanto alla Biennale fervono i preparativi per le prossime manifestazioni: la prima sarà la Biennale Danza, sul tema "Abitare il mondo", diretta da Virgilio Sieni, che si svolgerà dal 2 maggio al 30 giugno 2013. L'Esposizione internazionale d'arte, dal titolo "Il Palazzo Enciclopedico", diretta da Massimiliano Gioni: sarà aperta dal primo giugno al 24 novembre, preceduta da tre giorni di vernice per la stampa e gli addetti ai lavori. Accanto alla mostra centrale, all'Arsenale e ai Giardini, e ai tradizionali padiglioni nazionali, saranno 48 gli Eventi Collaterali (erano 37 la scorsa edizione), promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro e ospitati in numerose sedi della città. La 70esima Mostra del Cinema, diretta da Alberto Barbera, si svolgerà invece dal 28 agosto al 7 settembre. Accanto alle attività tradizionali è stato attivato anche Biennale College, per promuovere i giovani talenti nella Danza, nella Musica, nel Teatro e nel Cinema. SALA DARSENA LJ Già Palagalileo necessita di lavori di ristrutturazione e presenta, soprattutto sul retro, una situazione di degrado LIDO Il sindaco Giorgio Orsoni col presidente Paolo Baratta. Al centro una veduta del buco dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo Palazzo del Cinema parzialmente bonificato e in parte coperto da un giardino minimalista con sedie e gazebi bianchi per gli ospiti del festival


28/04/2013      Testata
Corriere del Veneto     Pagina
21
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Baratta, 3 cose da fare subito per rilanciare la Mostra del Cinema
      Autore
Baratta Paolo
 302/438       
Le tre cose da fare subito per rilanciare la Mostra del Cinema Occorre tutti serrare le fila. Le vicende del Palazzo del Cinema hanno gettato un'ombra sulla credibilità dei progetti di PAOLO BARATTA* Si avvicina la Mostra del Cinema, che celebra quest'anno la sua settantesima edizione (e il suo ottantunesimo compleanno). Dalla crisi al rilancio Coincide questa data con un momento delicato e importante per ciò che riguarda le sue strutture. Non più realizzato, nelle dimensioni previste, il grande Palazzo del Cinema, la Biennale si è dedicata da tre anni al miglioramento delle strutture esistenti, anticipando importanti risorse. Lo si è fatto consapevoli della situazione di emergenza, ottenendo alcuni primi risultati Innanzitutto si è evitato che l'abbandono del progetto fosse percepito come abbandono di ogni programma di miglioramento e si è così risposto a quanti, nell'annus horribilis del toro, andavano discreditando la Mostra di Venezia, additando le sue croniche deficienze di strutture come difetto ormai non più superabile. Ottenuti gli edifici in concessione temporanea, la Biennale è intervenuta sulla Sala grande, dove si sono realizzate condizioni di accoglienza, acustiche e di proiezione esplicitamente riconosciute di primo livello da tutto il mondo del cinema. La Biennale ha quindi rinnovato tutto il sistema di controllo tecnologico, anche qui portandosi a livelli di eccellenza internazionale (vedere lettere di registi che apertamente lo apprezzano per la prima volta lo scorso anno). Nell'avviare il profondo restauro degli edifici storici, si è affermato che proprio gli edifici storici costituivano un patrimonio di riferimento perla più antica delle Mostre del cinema, premessa di un suo rilancio che ora non può mancare. Recuperati come si è detto a nuova qualità la Sala grande e il Foyer (con un intervento di 6 milioni di euro), quest'anno introdurremo, nei pochi mesi che ci separano dalla Mostra, alcuni ulteriori miglioramenti al Casinò, dove saranno anche operanti due nuove salette per le proiezioni. In sintonia di intenti, l'Amministrazione comunale ha provveduto a rendere utilizzabile il piazzale antistante il Casinò ed effettuerà alcuni rinnovi degli impianti Nel frattempo soffriamo della chiusura dell'Hotel des Barns, struttura che è stata storicamente parte della Mostra, infrastruttura di qualità, la cui assenza è percepita con vivo disappunto da tutto il mondo internazionale del cinema Sono stati realizzati miglioramenti nei collegamenti, è stato avviato, ma solo avviato, un vero mercato, da considerarsi elemento strategico fondamentale e che necessita ora di strutture coerenti. Le nuove esigenze Per il resto, abbiamo indicato pervie ufficiali (le sole che seguiamo), e con un progetto, i necessari ineludibili miglioramenti attesi nei due edifici, da tempo in sofferenza, della Sala Darsena e del Casinò e nelle zone circostanti, nonché il quadro delle ulteriori necessità di strutture per una Mostra che voglia essere competitiva. Non va mai dimenticato che la Mostra si svolge in undici giorni con un'eccezionale concentrazione nello spazio e nel tempo di diversi pubblici internazionali, avvezzi a livelli di eccellenza logistica strutturale e tecnologica. Come è noto e desumibile dai fatti, siamo da tempo sostenitori convinti dell'idea che, partendo dal recupero degli edifici esistenti, sia necessaria per tutto il resto una «visione unitaria dell'intera area», che deve essere considerata innanzitutto nella sua «qualità urbana», ben vissuta dalla città. Qualità urbana che è corollario indispensabile perché quell'area e quel complesso siano valorizzabili pienamente anche come complesso per la Mostra e i congressi Abbiamo accolto con molto favore la decisione della Giunta comunale di dichiarare l'area degradata, propedeutica alla delibera del Consiglio comunale di adottare un piano di recupero che consenta la definizione di un «progetto unitario» per l'area, cui si può ora celermente dar corso. E ci pare che su questa impostazione generale si vadano manifestando, almeno sul metodo, vasti consensi, condizione preliminare certamente preziosa. Dialogheremo e collaboreremo con il Comune, nostro riferimento istituzionale, per gli ulteriori avanzamenti e la realizzazione del programma, che dovrà conciliare recuperi e riqualificazioni imprescindibili e che possono partire subito, essendo noti gli interventi da eseguire, e nuove realizzazioni, in una visione di sobrietà per quanto riguarda l'uso dei suoli. La credibilità dd programma Questo dialogo e questa sintonia, finora mai mancata, sarà tanto più fertile di fronte ai nuovi urgenti impegni se, ormai condiviso lo spirito che deve ispirare l'intero programma, e acclarate le esigenze, si verificheranno al più presto tre condizioni: a) la prima, una identificazione chiara dei fabbisogni e delle risorse spendibili nel tempo che rendano il programma credibile e realizzabile in tempi credibili; b) la seconda, una concreta attuazione degli interventi con modalità amministrativo-operative che consentano di dare esecuzione, uno dopo l'altro, a significativi miglioramenti in ciascuno dei prossimi anni, ognuno realizzato con celerità e certezza nei pochi mesi disponibili per i cantieri tra una Mostra e l'altra; si tenga conto, al riguardo, che, abbandonato il grande progetto per il Palazzo, è venuta meno anche la possibilità di procedere con modalità e procedure amministrative straordinarie, mentre occorre ora aprire cantieri non su un'area libera, ma in edifici esistenti indispensabili per la rea-lizzazione della Mostra; è quindi paradossalmente aumentata, e di molto, la straordinarietà operativa dell'intervento stesso; un intoppo sarebbe mortale per la Mostra; c) la terza, assai importante, che vi sia una conferma convinta da parte della comunità veneziana e lidense della propria adesione all'obiettivo di dotare la Mo-sta delle strutture necessarie per rilanciarla di fronte a una sempre più agguerrita concorrenza internazionale, visto che tale obiettivo deve essere realizzato con risorse locali. Un grande sforzo di coesione Credibile programma e convinta adesione sarebbero oggi anche prezioso viatico per tenere vive la volontà e la disponibilità della comunità nazionale, in breve, delle finanze statali, che sostengono annualmente la Mostra con un importante e imprescindibile contributo (oltre 7 milioni di euro), contributo mantenuto, a oggi, stabile, nonostante i tagli alla spesa pubblica. Occorre tutti serrare le fila nel nome della concretezza e di un solidale concorso di volontà e di decisioni. Dobbiamo anche recuperare credibilità. Purtroppo le vicende del Palazzo del Cinema e dintorni hanno gettato un'ombra sulla credibilità dei progetti per il Lido, che va recuperata al più presto possibile. Noi abbiamo fatto quel che potevamo e non è stato poco, e continueremo a fare quello che è nelle nostre possibilità. I passi compiuti dal Comune in questi giorni sono utilissime premesse. Procediamo ora speditamente e con concretezza. Nessuno può sottovalutare quanto ciascuno di noi deve fare per giungere ad obiettivi di qualità, né sottovalutare l'importanza dei ritorni sull'economia locale di una Mostra che sappia continuare ad attrarre tante risorse, pubbliche e private. E se è vero, come riconosciamo con convinzione, che la qualità urbana dell'area è indispensabile alla qualità della Mostra (e dei congressi), è altrettanto vero che la qualità della Mostra è premessa per mantenere una vitale qualità urbana a questa grande area e alle prospettive del Lido. *** Presidente Paolo Baratta


28/04/2013      Testata
Gazzettino     Pagina
20
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Le tre condizioni per garantire un futuro alla Mostra del cinema
      Autore
Baratta Paolo
 303/438       
VENEZIA L'allarme e le proposte del presidente della Biennale Le tre condizioni per garantire un futuro alla Mostra del cinema La Mostra e il Lido l'allarme di Baratta LE CONDIZIONI LA SPERANZA Il presidente della Biennale «Ente e Comune sono traccia il percorso che servirà chiamati a un dialogo per realizzare i vari progetti stretto per gli impegni» SERVE COESIONE Strutture da rivitalizzare la convinzione del rilancio Si avvicina la Mostra del Cine-ma, che celebra quest'anno la sua 70ma edizione (e il suo filmo compleanno). Coincide questa data con un momento delicato e importante per ciò che riguarda le sue strutture. Non più realizzato, nelle dimensioni previste, il grande Palazzo del Cinema, la Biennale si è dedicata da tre anni al miglioramento delle strutture esistenti, anticipando importanti risorse. Lo si è fatto consapevoli della situazione di emergenza, ottenendo alcuni primi risultati. Innanzitutto si è evitato che l'abbandono del progetto fosse percepito come abbandono di ogni programma di miglioramento e si è così risposto a quanti, nell"'annus horribilis" del 2010, andavano discreditando la Mostra di Venezia, additando le sue croniche deficienze di strutture come difetto ormai non più superabile. Ottenuti gli edifici in concessione temporanea, la Biennale è intervenuta sulla Sala grande, dove si sono realizzate condizioni di accoglienza, acustiche e di proiezione esplicitamente riconosciute di primo livello da tutto il mondo del cinema. La Biennale ha quindi rinnovato tutto il sistema di controllo tecnologico, anche qui portandosi a livelli di eccellenza internazionale (vedere lettere di registi che apertamente lo apprezzano per la prima volta lo scorso anno). Nell'avviare il profondo restauro, si è affermato che proprio gli edifici storici costituivano un patrimonio di riferimento per la più antica delle Mostre del cinema, premessa di un suo rilancio che ora non può mancare. Recuperati la Sala grande e il Foyer (con un intervento di 6 milioni di euro), quest'anno introdurremo alcuni ulteriori miglioramenti al Casinò, dove saranno anche operanti due nuove salette per le proiezioni. In sintonia di intenti, l'Amministrazione comunale ha provveduto a rendere utilizzabile il piazzale antistante ed effettuerà alcuni rinnovi degli impianti. Nel frattempo soffriamo della chiusura dell'Hotel des Bains, struttura che è stata storicamente parte della Mostra, la cui assenza è percepita con vivo disappunto da tutto il mondo del cinema. Sono stati migliorati i collegamenti, è stato avviato un vero mercato, da considerarsi elemento strategico fondamentale e che necessita ora di strutture coerenti. LE NUOVE ESIGENZE - Per il resto, abbiamo indicato per vie ufficiali, e con un progetto, i necessari ineludibili miglioramenti attesi nei due edifici, da tempo in sofferenza, della Sala Darsena e del Casinò e nelle zone circostanti, nonché il quadro delle ulteriori necessità di strutture per una Mostra che voglia essere competitiva. Non va mai dimenticato che la Mostra si svolge in undici giorni con un'eccezionale concentrazione nello spazio e nel tempo di diversi pubblici internazionali, avvezzi a livelli di eccellenza logistica strutturale e tecnologica. Siamo da tempo sostenitori convinti dell'idea che, partendo dal recupero degli edifici esistenti, sia necessaria una "visione unita *** «Ogni intoppo sarebbe adesso mortale. Bisogna operare in modo certo e rapido» ria dell'intera area", che deve essere considerata innanzitutto nella sua "qualità urbana", ben vissuta dalla città. Qualità urbana che è corollario indispensabile perché quell'area e quel complesso siano valorizzatili pienamente anche come complesso per la Mostra e i congressi. Abbiamo accolto con molto favore la decisione della Giunta comunale di dichiarare l'area degradata, propedeutica alla delibera del Consiglio di adottare un piano di recupero che consenta la definizione di un "progetto unitario" per l'area, cui si può ora celermente dar corso. E ci pare che su questa impostazione generale si vadano manifestando, almeno sul metodo, vasti consensi, condizione preliminare certamente preziosa. Dialogheremo e collaboreremo con il Comune per gli ulteriori avanzamenti e la realizzazione del programma, che dovrà conciliare recuperi e riqualificazioni imprescindibili, che possono partire subito, e nuove realizzazioni, in una visione di sobrietà per quanto riguarda l'uso dei suoli. TRE CONDIZIONI - Questo dialogo e questa sintonia sarà tanto più fertile di fronte ai nuovi urgenti impegni se, ormai condiviso lo spirito che deve ispirare l'intero programma, e acclarate le esigenze, si verificheranno al più presto tre condizioni: a) una identificazione chiara dei fabbisogni e delle risorse che rendano il programma credibile e realizzabile in tempi credibili; h) una concreta attuazione degli interventi con modalità amministrativo-operative che consentano di dare esecuzione, uno dopo l'altro, a significativi miglioramenti in ciascuno dei prossimi anni, ognuno realizzato con celerità e certezza nei pochi mesi disponibili per i cantieri tra una Mostra e l'altra; si tenga conto, al riguardo, che, abbandonato il grande progetto per il Palazzo, è venuta meno anche la possibilità di procedere con modalità e procedure straordinarie, mentre occorre ora aprire cantieri non su un'area libera, ma in edifici esistenti indispensabili per la realizzazione della Mostra; è quindi paradossalmente aumentata, e di molto, la straordinarietà operativa dell'intervento stesso; un intoppo sarebbe mortale per la Mostra; c) la terza condizione, assai importante, è che vi sia una conferma convinta da parte della comunità veneziana e lidense della propria adesione all'obiettivo di dotare la Mostra delle strutture necessarie per rilanciarla di fronte a una sempre più agguerrita concorrenza internazionale, visto che tale obiettivo deve essere realizzato con risorse locali. SFORZO DI COESIONE - Credibile programma e convinta adesione sarebbero oggi anche prezioso viatico per tenere vive la volontà e la disponibilità della comunità nazionale, in breve, delle finanze statali, che sostengono annualmente la Mostra con un imprescindibile contributo (oltre 7 milioni di euro), mantenuto, a oggi, stabile nonostante i tagli alla spesa pubblica. Occorre tutti serrare le fila nel nome della concretezza e di un solidale concorso di volontà e di decisioni. Purtroppo le vicende del Palazzo del Cinema e dintorni hanno gettato un'ombra sulla credibilità dei progetti per il Lido, che va recuperata al più presto possibile. Noi abbiamo fatto quel che potevamo e non è stato poco, e continueremo a fare quello che è nelle nostre possibilità. I passi compiuti dal Comune in questi giorni sono utilissime premesse. Procediamo ora speditamente e con concretezza. Nessuno può sottovalutare quanto ciascuno di noi deve fare per giungere ad obiettivi di qualità, né sottovalutare l'importanza dei ritorni sull'economia locale di una Mostra che sappia continuare ad attrarre tante risorse, pubbliche e private. E se è vero, come riconosciamo con convinzione, che la qualità urbana dell'area è indispensabile alla qualità della Mostra (e dei congressi), è altrettanto vero che la qualità della Mostra è premessa per mantenere una vitale qualità urbana a questa grande area e alle prospettive del Lido. Paolo Baratta




28/04/2013      Testata
Nuova Venezia-Mattino di Padova-Tribuna di Treviso     Pagina
37
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Baratta alla città: " Presto i progetti per Mostra e Lido"
      Autore
Baratta Paolo
 304/438       
IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE «Presto i progetti per il Lido» Paolo Baratta scrive alla città, preoccupato per il futuro Si avvicina la Mostra del Cinema e il presidente della Biennale, Paolo Baratta, scrive alla città, rivolto in particolare al sindaco Orso-ni, chiedendo di fare presto con gli interventi per la Mostra e per il Lido, chiedendo la riqualificazione e non nascondendo, garbatamente, la preoccupazione per il futuro. • APAGINA37 Baratta alla città Presto i progetti per Mostra e Lido Gli interventi sulla sala Darsena e il Casinò "Ogni intoppo può essere mortale" LA BIENNALE »SCRIVE IL PRESIDENTE di PAOLO BARATTA * i avvicina la Mostra del Cinema, che celebra quest' anno la sua 70a edizione (e il suo 81 compleanno). Dalla crisi ai rilancio Coincide questa data con un momento delicato e importante per ciò che riguarda le sue strutture. Non più realizzato, nelle dimensioni previste, il grande Palazzo del Cinema, la Biennale si è dedicata da tre anni al miglioramento delle strutture esistenti, anticipando importanti risorse. Lo si è fatto consapevoli della situazione di emergenza, ottenendo alcuni primi risultati. Innanzitutto si è evitato che l'abbandono del progetto fosse percepito come abbandono di ogni programma di miglioramento e si è così risposto a quanti, nell' "annus horribilis" del 2010. andavano discreditando la Mostra di Venezia, additando le sue croniche deficienze di strutture come difetto ormai non più superabile. Ottenuti gli edifici in concessione temporanea, la Biennale è intervenuta sulla Sala grande, dove si sono realizzate condizioni di accoglienza, acustiche e di proiezione esplicitamente riconosciute di primo livello da tutto il mondo del cinema. La Biennale ha quindi rinnovato tutto il sistema di controllo tecnologico, anche qui portandosi a livelli di eccellenza internazionale (vedere lettere di registi che apertamente lo apprezzano per la prima volta lo scorso anno). Nell'avviare il profondo restauro degli edifici storici, si è affermato che proprio gli edifici storici costituivano un patrimonio di riferimento per la più antica del-1P Mnctrp 4P1 rinpmo nrPmacsa di un suo rilancio che ora non può mancare. Recuperati come si è detto a nuova qualità la Sala grande e il Foyer (con un intervento di 6 milioni di euro), quest'anno introdurremo, nei pochi mesi che ci separano dalla Mostra, alcuni ulteriori miglioramenti al Casinò, dove saranno anche operanti due nuove salette per le proiezioni. In sintonia di intenti, l'Amministrazione comunale ha proweduto a rendere *** LLLLLILLQ..11e 11 pldLd.d e QIILLJLQII' te il Casinò ed effettuerà alcuni rinnovi degli impianti. Nel frattempo soffriamo della chiusura dell'Hotel des Ba-ins, struttura che è stata storicamente parte della Mostra, infrastruttura di qualità, la cui assenza è percepita con vivo disappunto da tutto il mondo internazionale del cinema. Sono stati realizzati miglioramenti nei collegamenti, è stato avviato, ma solo avviato, un vero mercato, da considerarsi elemento strategico fondamentale e che necessita ora di strutture coerenti. Le nuove esigenze Per il resto, abbiamo indicato per vie ufficiali (le sole che seguiamo), e con un progetto, i necessari ineludibili miglioramenti attesi nei due edifici, da tempo in sofferenza, della Sala Darsena e del Casinò e nelle zone circostanti, nonché il quadro delle ulteriori necessità di strutture per una Mostra che voglia essere competitiva. Non va mai dimenticato che la Mostra si svolge in undici giorni con un'eccezionale concentrazione nello spazio e nel tempo di diversi pubblici internazionali, avvezzi a livelli di eccellenza logistica strutturale e tecnologica. Come è noto e desumibile dai fatti, siamo da tempo sostenitori convinti dell' idea che, partendo dal recupero degli edifici esistenti, sia necessaria per tutto il resto una "visione unitaria dell'intera area", che deve essere considerata innanzitutto nella sua "qualità urbana", ben vissuta dalla città. Qualità urbana che è corollario indispensabile perché quell'area e quel complesso siano valorizzabili pienamente anche come complesso per la Mostra e i congressi. Abbiamo accolto con molto favore la decisione della Giunta comunale di dichiarare l'area degradata, propedeutica alla delibera del Consiglio comunale di adottare un piano di recupero che consenta la definizione di un "progetto unitario" per l'area, cui si può ora celermente dar corso. E ci pare che su questa impostazione generale si vadano manifestando, almeno sul metodo, vasti consensi, condizione preliminare certamente preziosa. Dialogheremo e collaboreremo con il Comune, nostro riferimento istituzionale, per gli ulteriori avanzamenti e la realizzazione del programma, che dovrà conciliare recuperi e riqualificazioni imprescindibili e che possono partire subito, essendo noti gli interventi da eseguire, e nuove realizzazioni, in una visione di sobrietà per quanto riguarda l'uso dei suoli. Le 3 condizioni per la credi-bilità del programma Questo dialogo e questa sintonia, finora mai mancata, sarà tanto più fertile di fronte ai nuovi urgenti impegni se, ormai condiviso lo spirito che deve ispirare l'intero programma, e acclarate le esigenze, si verificheranno al più presto tre condizioni: a) la prima, una identificazione chiara dei fabbisogni e delle risorse spendibili nel tempo che rendano il programma credibile e realizzabile in tempi credibili; b) la seconda, una concreta attuazione degli interventi con modalità amministrativo-operative che consentano di dare esecuzione, uno dopo l'altro, a significativi miglioramenti in ciascuno dei prossimi anni, ognuno realizzato con celerità e certezza nei pochi mesi disponibili per i cantieri tra una Mostra e l'altra; si tenga conto, al riguardo, che, abbandonato il grande progetto per il Palazzo, è venuta meno anche la possibilità di procedere con modalità e procedure amministrative straordinarie, mentre occorre ora aprire cantieri non su un'area libera, ma in edifici esistenti indispensabili per la realizzazione della Mostra; è quindi paradossalmente aumentata, e di molto, la straordinarietà operativa dell'intervento stesso; un intoppo sarebbe mortale per la Mostra; c) la terza, assai importante, che vi sia una conferma convinta da parte della comunità veneziana e lidense della propria adesione all'obiettivo di dotare la Mostra delle strutture necessarie per rilanciarla di fronte a una sempre più agguerrita concorrenza internazionale, visto che tale obiettivo deve essere realizzato con risorse locali. Un grande sforzo di coesione Credibile programma e convinta adesione sarebbero oggi anche prezioso viatico per tenere vive la volontà e la disponibilità della comunità nazionale, in breve, delle finanze statali, che sostengono annualmente la Mostra con un importante e imprescindibile contributo (oltre 7 milioni di euro), contributo mantenuto, a oggi, stabile, nonostante i tagli alla spesa pubblica. Occorre tutti serrare le fila nel nome della concretezza e di un solidale concorso di volontà e di decisioni. Dobbiamo anche recuperare credibilità. Purtroppo le vicende del Palazzo del Cinema e dintorni hanno gettato un'ombra sulla credibilità dei progetti per il Lido, che va recuperata al più presto possibile. Noi abbiamo fatto quel che potevamo e non è stato poco, e continueremo a fare quello che è nelle nostre possibilità. I passi compiuti dal Comune in questi giorni sono utilissime premesse. Procediamo ora speditamente e con concretezza. Nessuno può sottovalutare quanto ciascuno di noi deve fare per giungere ad obiettivi di qualità, né sottovalutare l'importanza dei ritorni sull'economia locale di una Mostra che sappia continuare ad attrarre tante risorse, pubbliche e private. E se è vero che la qualità urbana dell'area è indispensabile alla qualità della Mostra (e dei congressi), è altrettanto vero che la qualità della Mostra è premessa per mantenere una vitale qualità urbana a questa grande area e alle prospettive del Lido. * Presidente Fondazione La Biennale di Venezia *** II Palazzo del Cinema durante la Mostra 2012. A destra in alto Paolo Baratta, più sotto l'ex Casinò Abbiamo rinnovato tutto il sistema tecnologico, portandolo a livelli di eccellenza internazionale. Soffriamo la chiusura dello storico hotel Des Bains 6 sinnia conLa il Comune si basa su tre punti fondamentali: le risorse, la realizzazione dei progetti in tempi certi e l'adesione convinta al rilancio della Mostra


28/04/2013      Testata
Nuova Venezia-Mattino di Padova-Tribuna di Treviso     Pagina
37
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Baratta, l'appello a Orsoni sindaco e vicepresidente: "Fate presto"
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rJ L'appello a Orsoni sindaco e vicepresidente: «Fate presto» Fate presto. L'appello ai partiti sottoscritto in queste settimane da più parti perla formazione di un nuovo Governo, visto l'aggravarsi della crisi del Paese, può essere esteso anche all'invito che con questo intervento relativo al Lido e alla Mostra del Cinema, il presidente della Biennale Paolo Baratta rivolge innanzitutto al Comune e in particolare al sindaco Giorgio Orsoni, il «suo» vicepresidente. Un appello garbato e costruttivo, in pienasintoniacon l'Amministrazione e con Orsoni, ma non per questo meno pressante ed estremamente concreto. Baratta ricorda come la possibile caduta di immagine anche perla Mostra, oltre che per il Lido, derivante dal fallimento della realizzazione del nuovo Palazzo del Cinema, con il "buco" della vergogna chiuso parzialmente solo l'estate scorsa, sia stata evitata anche con il restyling della Sala Grande del Palazzo precedente e del foyer con una spesa dio milioni di euro, tutta a carico della Biennale, per interventi che invece -statuto alla mano - avrebbe dovuto finanziare il Comune di Venezia. Ma ora la fondazione non può più, da sola, farsi carico del progetto di riqualificazione di tutta l'area della Mostra del Cinema, che implica la ristrutturazione della Sala Darsena, il completamento dell'intervento sull'ex Casinò, una soluzione immediata anche per il nuovo palazzetto dei congressi che non si sa più, a questo punto - dopo il fallimento dell'accordo tra Comune e la EstCapital di Gianfranco Mossetto per l'acquisto e riqualificazione dell'ex Ospedale al Mare, da cui dovevano provenire anche le risorse per il nuovo intervento - chi costruirà e con quali fondi. Proprio per questo Baratta, fiutando la nuova e pericolosa fase di incertezzae pur approvando la dichiarazione di area degradata perla zona da parte della Giunta comunale che apre la strada al piano di recupero, chiede al Comune e a Orsoni un impegno preciso, che si può riassumere in tre punti.-Primo: risorse certe e disponibili da utilizzare di anno in anno per gli interventi. Secondo: progetti e procedure altrettanto certe e accelerate pur in assenza della gestione commissariale del passato, che pure - a posteriori - non ha facilitato le cose. Terzo:la condivisione della comunità lidense al progetto, che serve anche per il rilancio dell'isola, dopo le polemiche laceranti degli ultimi anni.«Un intoppo sarebbe mortale perla Mostra», avverte Baratta, ricordando: «Dobbiamo anche recuperare credibilità». La forma del nuovo impegno potrebbe essere quella di un nuovo protocollo d'intesa tra Comune e Biennale per il rilancio dell'area della Mostra, che vincoli tutti agli impegni presi. (e.t.)


21/04/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
8
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Palacinema, c'è l'accordo tra il sindaco Orsoni e i comitati "Un altro Lido è possibile" per il piano di recupero
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LIDO Palacinema, c'è l'accordo per il piano di recupero (L.M.) Accordo tra il sindaco Giorgio Orsoni e i comitati di "Un altro Lido è possibile" sul Piano di recupero per ripartire dopo il disastro del nuovo Palacinema mai realizzato. Il sindaco ha confermato che i grandi progetti appartengono ad un'altra era. Ora si volta pagina e amministrazione comunale e comitati lo faranno non più su due fronti contrapposti, ma attraverso due binari paralleli e spesso a stretto contatto tra loro. All'incontro il sindaco era affiancato dall'assessore all'urbanistica, Ezio Micelli, mentre per i comitati erano al tavolo il portavoce Salvatore Lihard con l'architetto Marco Zanetti e il coordinatore del tavolo tecnico, professor Giancarlo Carnevale, ex preside della Facoltà di Architettura dello Iuav. L'incontro ha ribadito quanto già delineato mercoledì scorso: verrà avviato al più presto un percorso partecipato per prendere in considerazione l'opinione della cittadinanza. Il progetto verrà presentato sulla carta durante la prossima Mostra del cinema, ci sarà un progetto rapportato alle effettive risorse che si possono realisticamente impiegare.

20/04/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
19
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Pace firmata tra Comune e comitati per il "buco"
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PALACINEMA Pace firmata tra Comune e comitati per il "buco" Lido, si cambia. Addio guerra di trincea tra comitati, cittadini e amministrazione. I progetti adesso saranno «condivisi». Con l'obiettivo comune di trovare una buona soluzione all'area devastata del «buco», dove era previsto il Palacinema mai nato. Possibilmente, prima dell'apertura della prossima Mostra del Cinema per evitare nuove figuracce internazionali. Accordo raggiunto ieri a Ca' Farsetti, dopo annidi polemiche. E incontro quasi cordiale tra il sindaco Giorgio Orsoni e il suo assessore all'Urbanistica Ezio Micelli, una rappresentanza del Comitato AltroLido composta da Salvatore Lihard, Marco Zanetti e dal professore dell'Iuav Corrado Carnevale, coordinatore del gruppo di architetti che hanno messo a punto progetti alternativi al PalaCinema. La prima riunione «operativa» si svolgerà al Lido, nelle sale dell'ex Casinò. «Ma sarà un percorso condiviso», ha annunciato il sindaco, «per arrivare insieme all'obiettivo della riqualificazione dell'area». «Siamo soddisfatti», dice Lihard, «speriamo che stavolta si parta davvero». Il lavoro da fare è intanto quello di recuperare un'area da quattro anni ridotta a percorso di guerra. L'enorme buco dove dovevano sorgere le fondamenta del Palacinema da cento milioni di euro. Pineta abbattuta, Ospedale al mare venduto ai privati. Per poi scoprire l'amianto nel sottosuolo e la crisi che impone di ridurre le pretese. Così adesso la nuova prospettiva condivisa prevede di utilizzare al meglio gli edifici già esistenti, a cominciare dal Palazzo del Cinema, l'ex Casinò e il Palagalileo. L'ex buco diventerà un'area verde con servizi. Utilizzabile in settembre per la Mostra del cinema, nelle altre stagioni dell'anno per i congressi. Addio dunque al grande «Sasso». Al Lido tornerà il verde pubblico. (a. v.)

17/04/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
7
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Per il Palacinema un nuovo piano con tre obiettivi
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Mayer Lorenzo
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Per il Palacinema un nuovo piano con tre obiettivi Inizia il percorso partecipato per la sistemazione del buco in lungomare Marconi ove doveva sorgere il nuovo Palazzo del cinema e dei congressi del Lido. Il progetto (male verrà presentato ufficialmente a settembre, durante la prossima Mostra del cinema, ma alcune linee guida sono già chiare. Tre i punti fondamentali: la nuova struttura, che dovrà essere costruita all'interno del buco, avrà costi nettamente inferiori rispetto ai «faraonici» progetti iniziali. Circa 10 milioni di euro, o giù di 11, quasi un'inezia rispetto ai 136 milioni di euro da cui si era partiti. Secondo: verranno sintetizzati tutti i progetti già elaborati per l'area dalla Biennale che sta lavorando in piena sintonia con il Comune di Venezia. Terzo e ultimo aspetto l'amministrazione comunale attiverà una sorta di «Urban Center» negli spazi messi a disposizione dalla municipalità del Lido e Pellestrina, attivando tutta una serie di percorsi, sul modello di quanto Ca' Farsetti ha già messo in campo a San Giobbe, in una fortunata esperienza. Questi sono alcuni degli aspetti più importanti che l'assessore all'urbanistica, Ezio Micelli, presenterà domani, giovedì, incontrandosi con i vertici della municipalità, il presidente Giorgio Vianello e il suo vice Andrea Bodi. Ma questa nuova fase può considerarsi ormai avviata. «Nel piano ri recupero non c'è più un'unica struttura, come nel caso del nuovo Palazzo chiamato a "salvare" la situazione - ribadisce Micelli - ma un sistema di edifici da far funzionare in una visione d'insieme, Ecco che la nuova struttura che verrà realizzata sarà mirata al completamento di queste, non a prevalere sulle altre, con costi assai inferiori. E inutile progettare opere mastodontiche che non raccoglieremo mai risorse. Abbiamo poi registrato anche la disponibilità della Biennale a pensare, sulla scorta dei progetti già elaborati, cosa fare sul «buco. Si tratta di un'area che non deve essere trattata come un oggetto avulso dal territorio, ma come parte integrante. I percorsi fartecipati che faremo saranno coordinati dai massimi esperti a livello nazionale e internazionale del settore. Nessuna improvvisazione ma grandi professionisti". Lorenzo Mayer

29/03/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
44
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PUBBLICATO     Titolo
La "zona di degrado" primo passo nel futuro
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Caccia Beppe
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ii Si apre una fase nuova dopo lo scandalo L'INTERVENTO di Beppe Caccia * La "zona di degrado" primo passo nel futuro del "buco" al Lido, ma ora vanno fatti passi ulteriori, assolutamente necessari Ecco quali mosse diventano obbligatorie II voto del consiglio comunale di lunedì scorso sulla definizione della cosiddetta "zona di degrado" avvia il procedimento per assoggettare a Piano di recupero d'iniziativa pubblica per l'area del Palazzo del Cinema e del Casinò al Lido di Venezia. Ma questo è solo l'inizio. Un inizio importante che marca una netta discontinuità con la gestione commissariale e lo scandalo del "buco". Adesso bisogna compiere rapidamente tutti i necessari passi ulteriori. Primo: la stagione delle grandi opere, tanto faraoniche quanto inutili, è davvero finita. Alla Biennale e tanto meno al polo congressuale del Lido non serve un "nuovo" palazzo, ma un autentico riadeguamento strutturale degli spazi esistenti: il PalaDarsena e il palazzo del Casinò possono essere ristrutturati e riqualificati offendo il numero di posti e le tecnologie necessarie. E contenendo al massimo i costi. Secondo: a questo punto il piazzale può diventare un nuovo spazio pubblico di qualità, vivibile e vissuto per tutto l'anno. La partecipazione dei cittadini e la consultazione delle migliori competenze sono decisive per la riprogettazione dell'area. Terzo: tutto questo può e deve avvenire al massimo entro sei mesi. In occasione della prossima Mostra del Cinema, Venezia deve essere in grado di mostrare al mondo le soluzioni decise per la vicenda. Quarto: a queste condizioni la vendita dell'ex Ospedale al Mare non è più indispensabile per finanziare l'operazione "nuovo Palacinema". Quindi, vinto dal Comune il primo round della causa giudiziaria promossa da Est Capital, non si può più sottostare ad alcun ricatto in materia e nessun accordo è più dovuto con questi signori. Ora si tratta perciò di smontare, pezzo per pezzo, gli ingranaggi delle ordinanze commissariali e dei meccanismi di obbligazione contrattuale. Quinto: la riqualificazione dell'area dell'ex Ospedale al Mare può pertanto essere affrontata con strumenti e interlocutori diversi, scelti attraverso procedure internazionali, pubbliche e trasparenti, che garantiscano la regia pubblica di ogni operazione. Sesto: punti fermi devono esserne, almeno, il blocco definitivo della vendita dell'area della Favorita e la sua sistemazione ad uso pubblico, sportivo e sociale per le associazioni e la cittadinanza; il restauro e la destinazione a spazio pubblico per attività ed eventi culturali del teatro Ricreatorio Marinoni; la messa in discussione del megaprogetto di darsena a San Nicolò. A queste condizioni, la svolta votata lunedì sera dal consiglio comunale potrà diventare un vero percorso di riappropriazione democratica e di riqualificazione urbana dell'isola del Lido. *Consigliere comunale lista "In Comune" - Venezia


27/03/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
34
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PUBBLICATO     Titolo
Lettera - Ecco come rilanciare il Lido di Venezia
      Autore
Fumagalli Paolo
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CITTÀ DEL CINEMA Ecco come rilanciare il Lido di Venezia • I commercianti del Lido aspettano con ansia quei 50 mila euro richiesti al Comune per gli "spettacoli" estivi. Secondo loro saranno quelli che porteranno al Lido tanti turisti di élite che spenderanno i loro soldi negli alberghi e nei negozi dell'isola. Sono convinti che il rientro sarà di molto superiore a quanto dovrebbe sborsare il Comune. Ve li immaginate i "foresti" col portafoglio pieno che vengono al Lido per fare la coda in Gran Viale per farsi dare una fetta di mortadellagigante sponsorizzata dalla ditta pinco pallino? Oppure, sempre in coda, per l'assaggio del prosecco doc? Oppure spingere per andare in prima fila per veder ballare le bambine della scuola di ballo tal dei tali, l'elezione di Miss Lido, e, perché no, la sfilata delle majorettes del paese che non dirò per non offendere nessuno? lo non me li immagino. Le sagre paesane non attraggono nessuno ma servono solo ai locali o al massimo ai veneziani che ritarderanno di una o due ore il rientroa Venezia fermandosi un po' di più al centro al termine della giornata balneare. Bisogna essere realisti, se proprio si vuole, si possono fare anche queste cose, ma non sono queste che servono per attrarre turisti da tutto il mondo. Il Lido ha il cinema che dovrebbe essere il perno su cui gira tut. ta l'economia dell'isola. Il Lido non può vivere solo nei dieci giorni di mostra e poi il nulla. Esempi ce ne sono infiniti. Uno caso: Salisburgo, festival della musica, durata cinque settimane più uno speciale a Pasqua, ma Salisburgo è la capitale della musica tutto l'anno. Perché il Lido di Venezia non può essere la capitale del cinema mondiale tutto l'anno? Per fortuna c'è chi ha studiato questo problema e ha portato uno studio di fattibilità al tavolo tecnico "Altrolido" del Coordinamento "Un altro Lido è possibile". Paolo Fumagalli



27/03/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
15
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Lavori subito "Ma la giunta ha un accordo con la Sacaim"
      Autore
A.v.
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LOCATELLI (PDL) Lavori subito «Ma la giunta ha un accordo con la Sacainv «Sul Lido la giunta ha già deciso, affidando alla Sacaim la realizzazione di progetti. Che senso ha il piano di recupero?» Lo chiede al sindaco con una interrogazione la consigliera del Pdl Marta Locatelli. Il giorno dopo l'approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera 28 del 2013 - che definisce l'area del Palazzo del Cinema e Casinò del Lido «area di degrado» sottoponendola a Piano di recupero - si guarda allo sviluppo di un progetto che da anni suscita polemiche. «Svolta storica, perché la città così riprende in mano il potere decisionale sul Lido», ha detto l'assessore all'Urbanistica Ezio Micelli. Il Palacinema-Palacongressi non si fa più. E la grande opera da 100 milioni di euro va in cassetto. Percorso cominciato nel 2004, con il concorso internazionale bandito dalla Biennale. Poi nel 2008 la posa della prima pietra con il ministro del governo Berlusconi Sandro Bondi, il governatore del Veneto Giancarlo Galan, il presidente dell'Asl Antonio Padoan, l'allora sindaco Massimo Cacciari. Il governo Prodi (ministro Rutelli) nomina Vincenzo Spaziante, dirigente della Protezione civile di Bertolaso e gli affida poteri speciali. Che saranno poi ampliati con Berlusconi. Spaziante può decidere non solo sul Palazzo del Cinema, ma anche sui progetti dell'ospedale al Mare e sull'intero Lido. Approvazioni e polemiche, ma di tutto quel lavoro resta ben poco. I maggiori progetti sono fermi - Ospedale al Mare, ma anche Des Bains ed Excelsior, i lungomari - e del palacinema da sogno resta un grande buco costato circa 40 milioni di euro. «Chiediamo al sindaco di avviare il rilancio», scrive la Locatelli, «per non cominciare con il buco un'altra Mostra del Cinema». (a. v.)

26/03/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
7
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PUBBLICATO     Titolo
Il Palacinema diventa zona di degrado
      Autore
Fullin Michele
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LIDO Il Consiglio comunale ha dato il via libera alla nuova definizione: «Chiusa una ferita dolorosa» Palacinema diventa zona di degrado Micelli: «Ora potremo intervenire ». Ma l'opposizione protesta: «È solo acqua fresca» Michele Fullin VENEZIA Passa la delibera per la perimetrazione della cittadella del cinema del Lido come "zona di degrado", sia pure con qualche mal di pancia in seno al Consiglio comunale (23 favorevoli; 2 contrari, Funari e Placella; 7 astenuti; 2 non votanti, Lastrucci e Fortuna). L'assessore all'Urbanistica, Ezio Micelli, ha premuto fino all'ultimo per un'approvazione il più possibile condivisa, ma alla fine sono emerse perplessità anche in singoli consiglieri della stessa maggioranza. «Qui si tratta di riprendere la strada - ha detto - dopo una lunga parentesi commissariale. E l'inizio di un cammino, di un progetto che vogliamo rendere il più possibile condiviso dalla popolazione. E un atto necessario per chiudere una tra le ferite più dolorose per la città». La discussione, caratterizzata da molti interventi dell'opposizione, che ha parlato di"acqua fresca" e di "cambiale in bianco". «Il Lido è una zona sottoposta a bombardamento - ha detto Michele Zuin (Pdl), inserendo la dizione anche in un emendamento - a causa di scelte ben precise. E ora si crea la zona di degrado per fare cosa? Non si sa. La Giunta abbia il coraggio di dire che cosa vuol fare al Lido». Marta Locatelli (Pdl) è andata giù pesante: «Noi votiamo la zona di degrado e non sappiano nulla di cosa si vuol fare, ma attraverso l'atto di transazione con Sacaim sappiamo già il valore del progetto (28 milioni), nonché il suo esecutore». Ennio Fortuna (Udc) ha stigmatizzato quella che secondo lui è una delibera incompleta: «Non voterò - ha detto - perché la giunta ha il dovere di dire che piani ha per il Lido». Beppe Caccia (In Comune) ha , E I • r * 4 r" Micelli: «Iniziamo un percorso da condividere con tutti» difeso la delibera fino all'ultimo: «E l'inizio di una svolta. Si avvia un percorso partecipato per progettare e realizzare adeguate soluzioni per le effettive necessita' della Mostra del Cinema, ponendo le premesse per liberarsi definitivamente dai ricatti di Est Capital sull'area dell'ex Ospedale al Mare». Lo stesso hanno sostenuto, con diverse sfumatore, Emanuele Rosteghim e Maurizio Baratello (Pd), parlando della fine di un'epoca. Un'idea su cosa fare in quell'area, ovviamente c'è, ma dipenderà dai soldi che il Comune avrà a disposizione. «Ogni anno spendiamo soldi per la manutenzione di Palacinema, ex Casinò, ex Palagalileo. Occorre mettere a sistema questi edifici e completare la cittadella con qualcosa che manchi alle strutture attuali».


26/03/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
22
Stato
PUBBLICATO     Titolo
Lido, addio alle grandi opere
      Autore
Vitucci Alberto
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Lido, addio alle grandi opere Il Consiglio comunale approva la delibera per il Piano di recupero dell'area del Palacinema di Alberto vitucci D LIDO Addio grandi opere, Palacinema da 100 milioni di euro, procedure straordinarie affidate a commissari con pieni poteri. Dopo sei anni il Comune scrive la parola «fine» ai progetti speciali del Lido. Il Consiglio comunale ha approvato ieri la delibera sul Piano di Recupero dell'area del Palazzo del Cinema e del Casinò del Lido, già approvata all'unanimità dalla Municipalità. «Significa che da oggi il pallino torna in mano alla città», dice l'assessore all'Urbanistica Ezio Micelli, «in base al principio della sobrietà. I tempi sono cambiati, e invece del Palazzo da 100 milioni di euro si dovranno realizzare strutture a servizio del Lido e della città, cominciando da quelle esistenti come il PalaGalileo, il Casinò e il Palazzo degli anni Trenta». «I soldi? di quello si discuterà dopo». Ieri intanto la Variante Urbanistica ha definito l'area «zona di degrado», avviando la procedura per il recupero. A favore ha votato la maggioranza (Pd, Psi, In Comune, Italia dei Valori) con qualche distinguo nell'Udc, il voto contrario di Cinquestelle e Gruppo Misto, l'astensione di Lega e Pdl. Polemiche a non finire - e anche un'aperta critica da parte dell'assessore sulle scelte inadeguate sul percorso che ha portato negli ultimi anni al taglio della pineta e allo scavo costato alla fine quasi 40 milioni di euro. A metà strada si è trovato l'amianto, e tutto è stato bloccato. E adesso il Lido non ha strutture, ma un buco enorme. Nel frattempo, per finanziare quello che doveva essere il fiore all'occhiello delle celebrazioni del 150esimo del'Unità d'Italia è stato venduto l'Ospedale al Mare. Su cui è aperto il contenzioso tra Est Capital e Comune in attesa della sentenza del giudice sui 32 milioni di euro già versati. «E' una delibera che prende solo tempo», ha detto Michele Zuin (Pdl), «uno specchietto per le allodolo per far credere alla gente che ha possibilità di decidere». «Invece è già tutto deciso», rincara Marta Locatelli, «ricordatevi che i 28 milioni li avete già promessi alla Sacaim con una delibera del 2008». Il Pdl ha votato alla fine l'emendamento proposto da Nicola Funari (Misto) che chiedeva di precisare prima di elaborare i progetti quanti soldi ci sono a disposizione. «Sbagliato, abbiamo l'occasione per girare pagina, facciamolo», dice Sebastiano Bonzio, «e il centrodestra si ricordi quanti danni senza alcun risultato sono stati fatti in questi anni: il ministro Bondi e la Regione di Galan avevano posto la prima pietra, per fortuna solo quella». Emanuele Rosteghin (Pd) ricorda che si tratta di una delibera importante perché «così finisce la gestione commissariale». Renato Boraso (Civica) ha chiesto di indagare sulla gestione degli ultimi anni. «Hanno fatto 30 carotaggi e nessuno si era accorto dell'amianto?». Progetto condiviso, secondo l'assessore e il Pd, ma anche per Beppe Caccia (In Comune). «Fino ad oggi siamo stati sotto ricatto». Micelli alla fine non ha accolto gli emendamenti Funari (22 no 1 sì), e Zuin (26 no, 10 sì) che chiedeva di inserire la parola «bombardamento» per descrivere la situazione dell'area del Palaci-nema. IíL/ Tagliato il Difensore civico Tagliato il Difensore civico. Era nato come «riforma a servizio dei cittadini». Un punto di riferimento acui ci si poteva rivolgere per far presente le lamentele nei confronti della Pubblica amministrazione. Ieri il Consiglio comunale ha approvato una modifica del Regolamento che sopprime la figura del Difensore civico, istituito una decina di anni fa. Scarso il dibattito, Perché si trattava di recepire un'indicazione della legge nazionale sulla Spending Review. Si risparmiano stipendi e strutture, dunque. E il Difensore civico non esiste più. L'ultimo a ricoprire l'incarico era stato Sergio Zambardi, già magistrato della Corte dei Conti. prima ancora l'avvocato Angelo Pozzan. Istanze e «suppliche» dei cittadini girate agli uffici competenti, Per cercare di smuovere l'amministrazione e tutelare i diritti di veneziani e mestrini a essere rispettati e a vedere discusse le loro richieste. Adesso toccherà rivolgersi direttamente al sindaco. L'area del Casinò-Palazzo del Cinema con il grande buco visto dall'alto


23/03/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
8
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PUBBLICATO     Titolo
«Quel cantiere, un buco nell'acqua»
      Autore
Mayer Lorenzo
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LIDO Il Comune è pronto a chiedere i danni allo Stato per la paralisi dei lavori del Palacinema II II 3 «Quel cantiere, un uco ne acqua» Predisposta una relazione per evidenziare errori e inadempienze della gestione commissariale IN TRIBUNALE La causa con Est Capital si avvia verso la sentenza Lorenzo Mayer ................................ VENEZIA Il Comune è pronto a chiedere i danni allo Stato per la paralisi del cantiere ove doveva sorgere il nuovo Palazzo del cinema del Lido. Gli uffici tecnici di Ca' Farsetti stanno predisponendo una relazione, che ripercorre tappa dopo tappa l'intera vicenda, nel caso in cui ve ne fosse necessità. Una mossa che era già stata anticipata nei giorni scorsi dal sindaco, Giorgio Orsoni, quando è stato annunciata la decisione della Giunta comunale di andare a sentenza, nel contenzioso con Est Capital per la compravendita dell'ex ospedale al mare. E, come ben noto, compravendita dell'ex ospedale al mare e cantiere del nuovo Palacinema sono due operazioni distinte, ma anche strettamente legate da un'unica regia. Ora Comune ed Est Capital sono in attesa del pronunciamento da parte del giudice Manuela Bano che potrebbe arrivare la prossima settimana. In attesa del verdetto, dietro le quinte si sta giocando una partita a scacchi per essere pronti a tutti gli scenari possibili. La posizione dell'amministrazione è ben chiara: non vi è nessun ritardo imputabile alla pubblica amministrazione. Per quanto riguarda il cantiere del Palaci-nema, la regia dei lavori non era in mano al Comune, ma a una Unità di Missione, prima che il sindaco Orsoni avesse deciso di far rientrare la partita sotto la giurisdizione degli enti locali. La voragine, che non ha portato a nulla di concreto, ha danneggiato pesantemente la stessa amministrazione, ha affossato l'economia cittadina, stroncando l'attività congressuale e non dando al territorio alcun beneficio. È stato così predisposto un lungo elenco di presunte inadempienze che sarebbero meritorie di un congruo risarcimento danni. L'operazione in lungomare Marconi è stata definita, senza troppi giri di parole, un «disastro». Sotto accusa sono finite anche altre operazioni adottate in regime di commissariamento straordinario e mai partite: ad esempio i lavori (ancora fermi) all'hotel Des Bains, il nulla di fatto all'ex hotel Golf Residence di Malamocco, i millecinquecento posti di lavoro in più promessi e mai arrivati. Al contrario si è registrata una contrazione di 450 posti lavorativi persi nel giro di pochi anni. Insomma un disastro di cui anche lo Stato potrebbe essere chiamato a rispondere. riproduzione riservata IL BUCO Ecco il lago (già battezzato "Lago del Buso") che si è formato sopra i teloni di plastica stesi sul "buco" davanti al Casinò. Ma che c'è sotto quei teloni?

21/03/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
8
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PUBBLICATO     Titolo
Carnevale: «22 milioni nel "buco": impossibile»
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Carnevale: «22 milioni nel "buco": impossibile» (L.M.) «Impossibile aver speso ventidue milioni di euro in opere nel buco ove doveva sorgere il nuovo Palazzo del cinema del Lido». L'osservazione arriva dal professor Giancarlo Carnevale, ex preside della Facoltà di Architettura dello Iuav di Venezia. La considerazione era già stata fatta, qualche settimana fa, in occasione dell'incontro del Coordinamento delle associazioni con il sindaco a Ca' Farsetti. Ora ritorna d'attualità, dopo la notizia che dei circa quaranta milioni dissipati nel buco in lungomare Marconi, 18 hanno riguardato i costi per le operazioni di bonifica dell'amianto e appunto altri 22 nel buco. «Lo dico da tecnico - puntualizza Carnevale - se si dice che siano stati spesi 22 milioni di euro in opere, ho l'impressione che si tratti di una sopra-valutazione. Anche per-chè vorrei sapere in cosa consistono queste opere, così costose, visto che del nuovo edificio non sono state fatte nemmeno le fondazioni. Bisognerebbe dare conto un po' meglio di questa cifra così elevata. Ho l'impressione che sarebbe già generoso pensare di avere speso la metà di quei 22 milioni di euro. L'intero importo è una stima esorbitante».



20/03/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
3
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Un nuovo spazio urbano nell'area del "cratere" del Palacinema - Dal Lido alle strade della Germania
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LIDO Un nuovo spazio urbano nell'area del "cratere" del Palacinema Fullin a pagina III LE BONIFICHE II terreno "contaminato" con l'eternit usato per costruire Dal Lido alle strade della Germania Smaltire 33mila metri cubi e costato allo Stato 18 milioni Trentatremila metri cubi di sacchi di sabbia del Lido frammisti a pezzetti di Eternit hanno preso, durante i lavori per il famigerato nuovo Palacinema, hanno preso la via della Germania, dove sono stati impiegati come materiale da costruzione. Lo prevede la normativa europea, che solamente in Italia e in quell'occasione è stata interpretata nel modo più restrittivo possibile. L'operazione, che ha fornito tra l'altro alla Germania una gran quantità di materiale per il sottofondo stradale, è costata 18 milioni alle tasche dei contribuenti italiani. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: gli scavi sono arrivati a tre metri di profondità invece dei nove preventivati e hanno prosciugato gran parte delle risorse che sarebbero state invece destinate alla costruzione del "sasso", il palazzo del cinema da 2mila 500 posti e alla costruzione della piazza sotterranea che avrebbe dovuto collegare il nuovo edificio a quelli già esistenti. In commissione Urbanistica, il direttore dei Lavori pubblici, Manuel Cattani, ha spiegato molto bene i motivi per i quali lo scavo parziale delle fondamenta ha assorbito molte risorse e poi ha portato a bloccare tutto. Il problema è stato individuato nell'appalto, il cui bando è stato scritto a Roma poiché il palazzo rientrava tra le opere commemorative dei 150 anni dell'Unità d'Italia ed è stato tutto gestito a livello romano, attraverso un commissario, anche su richiesta dell'amministrazione Cacciari. «L'errore - ha detto - è stato quello di non fermarsi dopo essere arrivati ad un metro di profondità continuando a trovare eternit un po' ovunque,' perfino sotto la pineta. A quel punto si dovevano fare carotaggi profondi». Invece, durante l'ispezione dell'area che sarebbe stata interessata dagli scavi, l'associazione temporanea di imprese con a capo la Sacaim eseguì solo 22 carotaggi su 10mila metri quadrati a meno 18 metri. Ironia della sorte, nessuno rivelò tracce di amianto. Il resto è storia recente: si era arrivati quasi un anno fa ad una ipotesi di transazione con le imprese per chiudere la partita versando due milioni e 800mila euro a fronte di riserve vantate per 21 milioni. «La transazione - ha ribadito il vicedirettore generale Luigi Bassetto - è saltata per l'inadempimento di Est Capital nell'affare dell'ex ospedale al Mare, che ha privato il Comune dei soldi necessari per proseguire i lavori e ultimare il progetto, anche se più contenuto rispetto a quello iniziale». M.F.

20/03/2013      Testata
Nuova Venezia     Pagina
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Auditorium, si cercano 28 milioni
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Auditorium, si cercano 28 milioni Lido, in commissione spese e progetti per l'area del "buco" davanti al Casinò O LIDO Tutto fermo al Lido. In attesa che il giudice sblocchi i 31,6 milioni di euro già pagati da Est Capital per l'acquisto dell'ex Ospedale al Mare. Di cui il Comune ha chiesto il dissequestro. fermo per mancanza di fondi anche il progetto di riqualificazione dell'area davanti al Casinò, dove doveva sorgere il nuovo Palazzo del Cinema. Megaprogetto abbandonato dopo le note vicende, ora sostituito da un nuovo «Piano di recupero approvato dalla giunta» che prevede un piccolo auditorum, spazi verdi, passeggiate. Si prova a limitare i danni dopo cinque anni di vicende ingarbugliate che hanno prodotto soltanto un grande buco e la paralisi. Ieri in commissione due dirigenti comunali, il vicedirettore generale Luigi Rassetto e il responsabile dei Lavori pubblici, l'ingegnere Manuel Cattani, hanno spiegato le motivazioni dello «stop». «I 40 milioni spesi finora», è stato detto, «non sono del Comune, ma dello Stato e della Regione. 20 sono stati spesi per il progetto e i rilievi, ha detto Cattani, altri 5 per i lavori, 15 per la bonifica dopo la scoperta nel sottosuolo di un deposito di amianto». Sotto la lente anche l'accordo di transazione che era stato sottoscritto dal Comune con la società Sacaim, che aveva vinto l'appalto per la costruzione del grande Palacinema da 120 milioni di euro. Ritardi, contestazioni, e poi il commissario straordinario Vincenzo Spaziante - nominato dal governo per portare a termine le opere del 150esimo dell'Unità d'Italia - aveva deciso di togliere l'incarico alla ditta veneziana. L'accordo firmato prevede che i 28 milioni che ancora dovevano essere dati alla Sacaim finissero nei lavori del nuovo Auditorium. Ma i 28 milioni non ci sono, perché sono sempre quelli depositati da Est Capital e ora non disponibili. «Aspettiamo il giudice», dice Bassetto, «in questo momento quell'accordo non è praticabile». Sentenza civile attesa entro qualche giorno. (a. v.)




09/03/2013      Testata
Gazzettino Venezia     Pagina
34
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Lettera - Un lido diverso è proprio possibile
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Fumagalli Paolo
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L'appello UN LIDO DIVERSO È PROPRIO POSSIBILE Ebbene sì, esultiamo per opere che non si fanno, caro vicepresidente della Municipalità del Lido e Pellestrina avv. Andrea Bodi. Forse Lei è rimasto l'ultimo lidense che pensa ancora che il coordinamento delle associazioni ambientaliste sia il comitato del "No". Il coordinamento si sta battendo da più di cinque anni per un altro Lido possibile non per nessun Lido. Abbiamo lavorato, e continueremo a farlo per proporre delle linee guida completamente diverse da quelle impostate dalla precedente giunta Cacciari ed ereditate da questa giunta con contratti ed accordi tutti dalla parte dei privati che ha fatto dire al Sindaco più volte ed in nostra presenza, di essere sotto ricatto e di non poter far niente per evitarne le conseguenze. Se fossimo il comitato del "No" non avremmo istituito un tavolo tecnico formato da una ventina di noti architetti e ingegneri che si sono radunati almeno in 30 occasioni in questi ultimi anni invitando anche le rappresentanze commerciali e alberghiere del Lido per proporre soluzioni compatibili con l'isola. Non avremmo richiesto l'aiuto dello Iuav, degli studenti, e del preside Giancarlo Carnevale a presiedere questo tavolo. Non avremmo discusso coi cittadini con una decina di incontri al cinema Astra. Abbiamo fatto, caro vicepresidente, quello che doveva fare la sua Municipalità, la quale ha lasciato un buco tremendo non intervenendo mai sulle questioni più care ai lidensi. Quel buco lo abbiamo coperto noi con le nostre forze, con i nostri soldi, senza nessun vantaggio personale ma solo ed esclusivamente per amore del Lido possibile producendo non uno sterile "No" ma molte alternative. Forse Lei avrebbe voluto un Lido impossibile stravolto da cementificazioni selvagge, alberghi chiusi, posti di lavoro persi, buchi, darsene incompiute, eliminazioni di passeggiate in diga e spiagge libere, per non parlare della sanità con l'abbattimento del monoblocco e altri sprechi per nuove costruzioni sanitarie. E cosa ne dice dei 40 milioni? Lei sa come sono stati sprecati? Noi no e nemmeno i cittadini! Diamo atto, invece al suo Presidente che, magari un po' tardi, si è ricreduto anche se dice che l'aveva sempre detto: "Il progetto non sta in pedi". Paolo Fumagalli Venezia

05/03/2013      Testata
Corriere del Veneto Edizione di Venezia e Mestre     Pagina
8
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L'ira dei Comitati "Fermate tutto si riparta da zero"
      Autore
Bertasi Gloria
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» L'incontro Orsoni: concordo ma non si può L'ira dei Comitati «Fermate tutto si riparta da zero» VENEZIA - Si sono parlati, hanno tentato la via della mediazione ma niente da fare: sul Lido amministrazione e comitati non trovano la convergenza. Alla fine, dopo oltre un'ora di discussione, è anche scattata la protesta con striscioni contro i progetti di Est Capital. E' stato il sindaco ad invitare i Comitati ad un incontro. Il sindaco ha riassunto la vicenda dell'ex ospedale al mare dall'acquisto del Comune e dalla firma dell'accordo di programma sul Palacinema nel 2007, passando per il commissario straordinario e il ritorno dei poteri al Comune, l'anno scorso. La situazione oggi è questa: il Comune ha incassato 27 milioni (quelli dell'area) e altri 31 vincolati in un conto corrente, che non può usare in quanto Est Capital lo ha dichiarato inadempiente e tutto è nelle mani del tribunale civile. «Ora abbiamo due scenari - ha detto Orsoni - se il giudice cautelare ci dà ragione si apre la causa, se ci dà torto dobbiamo restituire i soldi, in entrambi i casi ci vorranno io anni e al Lido rimane tutto bloccato». Contro l'ipotesi che il «buco» della Mostra del cinema rimanga cosìc per un altro decennio, il sindaco ha deciso di riprendere in mano l'accordo del 2007 ed è arrivata la bozza di intesa con Est Capital: i privati si riprendono i 31 milioni e costruiscono il Palacinema, il Comune si tiene 27 milioni di euro. «Quanto avvenuto fino a novembre non è imputabile a questa amministrazione - ha detto William Pinarello per i comitati - si procede mettendo toppe ma tutto è sempre stato sbilanciato a favore di privati, non affidabili». I lavori al Des Bains sono fermi, all'hotel Excelsior non sono mai partiti e nemmeno a Malamocco. «Non sono in grado di realizzare i progetti, a cui siamo contrari», ha aggiunto. «Sarei anch'io stato contrario - ha detto Orso-ni - ma devo amministrare e sul "buco" Stato e Regione hanno già speso 17 milioni in bonifiche e 20 in opere preliminari, se non faccio nulla possono chiederci conto dei 20 milioni». Le motivazioni dell'amministrazione non hanno tuttavia convinto i cittadini che chiedono il passaggio in consiglio comunale. Sul «buco» ha preso parola anche Giancarlo Carnevale, preside di Architettura al1'Iuav. «Il problema è il metodo, per decidere cosa fare va aperto un dibattito aperto e partecipato, non serve un nuovo palazzo e si può studiare altro». Orsoni si è detto disponibile. «Anche io la pensavo, possiamo provarci, ma dobbiamo rispondere dei 20 milioni già spese . Su Est Capital invece Comune e cittadini si sono divisi. «Abbiamo la chance di ripartire da zero, non firmate l'accordo - ha tuonato Cristiano Gasparetto, Italia Nostra - I tempi sono cambiati, non si può decidere senza cittadini, il sindaco non può più lasciare fuori persone o imporre telecamere spente (ieri parte dei comitati non sono entrati alla riunione e Orsoni ha chiesto di non registrare l'incontro, ndr)». I lidensi hanno ripetuto che non vogliono Est Capital e tanto meno il suo quotista, la Mantovani. Gloria Bertasi Progetto Case, alberghi, negozi, la grande darsena alla bocca di porto di San Nicoletto: il progetto dell'ex ospedale al mare è fermo